appello di convocazione per un contro-vertice sulle droghe

il Governo ha escluso, nella preparazione alla Conferenza Nazionale, tutte le organizzazioni della società civile esperta e delle Persone che Usano Droghe (PUD)

secondo le associazioni promotrici, l’asse andrebbe spostato dalla repressione e dal penale verso una strategia di governo sociale del fenomeno

data di pubblicazione:

30 Maggio 2025

Una rete di associazioni ha predisposto un appello di convocazione per un contro-vertice sulle droghe, in opposizione alla prima Conferenza Nazionale sulle Droghe, che si terrà il 7 e 8 novembre 2025. Della rete di associazioni fanno parte A Buon Diritto, ARCI, Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Comunità San Benedetto al porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, Itanpud, ITARDD, l’Altro Diritto, LILA, la Società della Ragione, l’Isola di Arran, Meglio Legale, Tutela Pazienti Cannabis.

Di seguito, i passi centrali dell’appello: “Il 7 e 8 novembre è stata annunciata la Conferenza Nazionale governativa sulle Droghe. Il copione appare già scritto dalle norme repressive approvate da questo governo: dal decreto anti-rave, al decreto anti-giovani (cosiddetto Caivano) che ha riempito di minori le carceri, sino alle norme che trasformano il codice stradale in una legge che criminalizza ulteriormente i consumatori di droghe.

Il Decreto Sicurezza che viola, infine, la Costituzione restringendo le libertà individuali e per pura ideologia assimila una sostanza senza effetti psicoattivi, come la cannabis light, alle sostanze psicotrope vietate. In questo quadro vanno inserite le reiterate dichiarazioni del Sottosegretario Mantovano, con delega alle politiche sulle droghe, sulla presunta inefficacia della Riduzione del Danno (RdD). Il Governo ignora decenni di evidenze e di studi, che dimostrano i suoi chiari risultati in termini di tutela e promozione della salute, di inclusione sociale, di prevenzione delle patologie infettive e dell’overdose, migliorando la convivenza civile e riducendo stigma e pregiudizi.

La Riduzione del Danno/Limitazione dei Rischi si dimostra sempre più come una prospettiva politica, culturale e operativa necessaria per affrontare i continui cambiamenti indotti dal mercato ed i mutamenti sociali negli stili di consumo delle droghe. Nel solco di questa storia già scritta, il Governo ha escluso, nella preparazione alla Conferenza Nazionale, tutte le organizzazioni della società civile esperta e delle Persone che Usano Droghe (PUD).

Il disastro del modello della guerra alla droga, in termini di inefficacia nel raggiungere qualsiasi obbiettivo di riduzione di domanda e offerta di droghe e al tempo stesso di danni collaterali generati, è ormai un’evidenza anche nei documenti ufficiali internazionali. È ineludibile un cambio di rotta radicale nelle politiche sulle droghe: l’asse va spostato dalla repressione e dal penale verso una strategia di governo sociale del fenomeno attraverso una completa e reale depenalizzazione e decriminalizzazione dell’uso di droghe e la regolazione legale della cannabis.

Abbiamo elaborato nel tempo proposte di legge basate su questi principi che intendiamo riproporre nel dibattito istituzionale, e abbiamo indicato – in più occasioni – una serie di misure intermedie per l’attuazione dei LEA RdD, per il cambio di paradigma del sistema pubblico nell’ottica della tutela della salute, per la limitazione del ricorso al carcere per le PUD potenziando le misure alternative alla detenzione territoriali e con una particolare attenzione alle madri recluse, in una logica di giustizia di comunità.”

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