La proposta di riforma del settore del gioco d’azzardo fisico preoccupa

preoccupazione delle associazioni per l'estensione degli orari e la riduzione dei luoghi sensibili

Questo in un momento storico in cui il comparto dell'azzardo vola verso la mirabolante cifra di 160 miliardi di euro giocati in Italia nel 2024, stabilendo un ulteriore record, arrivando quasi a raggiungere la spesa alimentare

data di pubblicazione:

2 Febbraio 2025

Preoccupazione per la prossima riforma del settore del gioco d’azzardo fisico pensata dal Governo. Secondo alcune associazioni, che si occupano dei rischi del gioco d’azzardo, l’indirizzo della riforma non andrà a contrastare il gioco d’azzardo e i rischi connessi.

Questo in un momento storico in cui “(…) il comparto dell’azzardo vola verso la mirabolante cifra di 160 miliardi di euro giocati in Italia nel 2024, stabilendo un ulteriore record, arrivando quasi a raggiungere la spesa alimentare”.

Secondo Luciano Gualzetti, della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II, la riforma “(…) sta perseverando sulla linea della diffusione capillare dell’azzardo nel Paese, prevaricando Regioni e Comuni i cui provvedimenti normativi e regolamenti sindacali sono rivolti a ridurre l’impatto degli effetti distorsivi sull’economia e sulla salute dei cittadini sui territori”. 

La proposta introdurrà la distinzione tra “(…)  punti gioco certificati e non, e riducendo i punti sensibili  solo alle scuole secondarie di secondo grado e ai SerD, di fatto liberalizza l’insediamento dei punti gioco: si vedranno le sale slot accanto a chiese e oratori. Manderà in fumo il lavoro svolto da molte Regioni e Comuni che, in applicazione delle leggi regionali vigenti, hanno provveduto a chiudere e/o delocalizzare esercizi con gioco d’azzardo”.

Anche la proposta di modificare gli orari di apertura dei punti gioco, certificati (fascia oraria 5-8.30 e 13-15)  non certificati (5-9 e 13-16), avrà la conseguenza che “(…) si continuerà a giocare durante tutta la notte e si aggirerà quanto prevedeva la Corte costituzionale nella sentenza 220/2014, che attribuisce alle ordinanze del sindaco la possibilità di limitare gli orari di apertura delle sale da gioco”.

Preoccupazioni lecite secondo la Consulta Nazionale Antiusura, visto i numeri delle persone che si rivolgono all’associazione: una persona su due contrae debiti a causa del gioco d’azzardo.

La stessa Consulta si è unita all’appello delle Regioni, dei Comuni e associazioni che quotidianamente operano sui territori per chiedere il ritiro della proposta di riforma del gioco fisico, in quanto non rispettosa della dignità e della salute dei cittadini.

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo