Decessi correlati al consumo di alcol tra le donne

Negli USA si sta riducendo il divario con i coetanei maschi

Tante donne hanno affermato di aver capito di avere una dipendenza da alcol molto tardi nella loro vita. Un ritardo che influisce in modo negativo sulla qualità della vita, rendendo sempre più difficile un percorso di cura. Dal 2018, i numeri sono aumentati drasticamente: i decessi tra le donne hanno registrato un aumento del 15% all’anno, contro un 12,5% tra gli uomini

data di pubblicazione:

3 Ottobre 2024

Negli Stati Uniti i decessi per malattie collegate all’ alcol stanno colpendo sempre di più le donne, riducendo il divario con i loro coetanei maschi. E’ quanto riportato in un articolo sul sito del National Geographic. Rispetto al consumo di altre sostanze l’alcol viene percepito generalmente come meno pericoloso e quindi consumato con pochissima consapevolezza.

Il fatto che sia meno stigmatizzato, legale e presente in ogni contesto sociale lo rende ancora più pericoloso.

Tante donne hanno affermato di aver capito di avere una dipendenza da alcol molto tardi nella loro vita. Un ritardo che influisce in modo negativo sulla qualità della vita, rendendo sempre più difficile un percorso di cura. Dal 2018, i numeri sono aumentati drasticamente: i decessi tra le donne hanno registrato un aumento del 15% all’anno, contro un 12,5% tra gli uomini

Purtroppo il sesso biologico gioca un ruolo importante rispetto al consumo di alcol:  “anche consumando la stessa quantità di alcol degli uomini, le donne sono più suscettibili ai suoi effetti negativi. Gli esperti spiegano che ciò è dovuto alla composizione del corpo femminile, che presenta una percentuale maggiore di tessuto grasso e meno acqua, rispetto agli uomini di peso simile, il che determina una maggiore e più persistente concentrazione di alcol nel sangue. Inoltre si pensa che le fluttuazioni ormonali femminili giochino un ruolo nella velocità con cui viene metabolizzato l’alcol.”

Non ultimo, il consumo di alcol nelle donne determina un maggior numero di problemi medici, che si presentano a seguito di quantità di alcol minori, rispetto agli uomini.

Rispetto ai danni provocati dall’alcol il consumo “(…)  può comportare anche il cancro al seno, con un aumento del rischio di vita di ben il 9% con un solo drink al giorno (e ogni bicchiere in più aumenta ulteriormente l’incidenza), nonché disturbi del sistema immunitario, che possono favorire le infezioni e ostacolare la guarigione di ferite e rallentare la convalescenza post-operatoria. All’alcol sono correlati anche problemi di fertilità e casi di menopausa precoce. E, ovviamente, le donne che consumano alcol durante la gravidanza espongono il proprio bambino al rischio di problemi fisici, mentali e comportamentali.”

Ma le alternative ci sono secondo Dhruti Patel, specialista in psichiatria delle dipendenze presso la Miller School of Medicine dell’Università di Miami. Si può cominciare condividendo con amici e parenti la propria decisione di smettere di bere alcolici, soprattutto nei contesti sociali, sostituendo l’alcol con altre bevande. Va comunque cercato aiuto da medici e terapeuti per affrontare la decisione di smettere di bere, data la difficoltà di uscire dalla dipendenza sia fisica che psicologica.

“Oppure potrebbe essere opportuno rivolgersi a uno psichiatra, che può prescrivere farmaci che riducono i sintomi dell’astinenza, come il naltrexone, il disulfiram e l’acamprosato. Inoltre negli USA ci sono nuovi trattamenti a base di psilocibina (il principio attivo dei funghi allucinogeni) che somministrata due volte in abbinamento con sedute psicoterapiche, ha ridotto significativamente i giorni di consumo pesante nelle persone con disturbo da uso di alcol.

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