politiche sanitare e sigarette elettroniche

il dibattito si divide tra chi le vede come uno strumento di riduzione del danno e chi come un incentivo a fumare

Lo studio ha rilevato che i tassi di cessazione per gli adulti che cercano di smettere di fumare sono stati del 35,6% nel 2019-2021, molti di più del 16.6% registrato nel 2014 - 2016. Le tipologie di sigarette elettroniche ed i diversi sapori utilizzati non hanno influito su queste scelte.

data di pubblicazione:

19 Settembre 2024

Un articolo sul sito MOHRE (Medical Observatory on Harm REduction) affronta il tema delle sigarette elettroniche come strumento per la riduzione del fumo tradizionale.

Da una  ricerca, condotta da un team di esperti del Roswell Park Comprehensive Cancer Center,  è emerso che “(…) i vapers giornalieri hanno quasi triplicato le probabilità di smettere di fumare rispetto a coloro che svapavano occasionalmente. Inoltre, i sapori di menta e mentolo si sono rivelati particolarmente efficaci nell’aiutare i fumatori a dire addio alla sigaretta tradizionale.”

Lo studio ha rilevato che i tassi di cessazione per gli adulti che cercano di smettere di fumare sono stati del 35,6% nel 2019-2021, molti di più del 16.6% registrato nel 2014 – 2016. Le tipologie di sigarette elettroniche ed i diversi sapori utilizzati non hanno influito su queste scelte.

I risultati emersi sono in linea con altri studi che ritengono utile l’utilizzo della sigaretta elettronica come strumento per ridurre il danno da fumo. I ricercatori però “(…) sottolineano l’importanza di considerare il contesto storico e l’evoluzione del mercato delle sigarette elettroniche. Negli negli ultimi anni questo ha visto una proliferazione di prodotti sempre più sofisticati e aromatizzati, spesso al di fuori dei canali di distribuzione regolamentati.”

Ed è anche sull’utilizzo degli aromi, presenti all’interno in questi dispositivi, che il dibattito prosegue. “Da un lato, sono considerati un incentivo per i fumatori a passare allo svapo e a ridurre così l’esposizione alle sostanze tossiche del fumo tradizionale. Dall’altro, si teme che possano attirare i giovani verso la nicotina e favorire la dipendenza.”

Un dibattito incentivato anche dal fatto che la Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente autorizzato la commercializzazione di alcuni prodotti a base di nicotina aromatizzati.

Rimane il dubbio che se per gli adulti questi dispositivi possono essere utili a ridurre i danno, non altrettanto lo possono essere per i più giovani.

Inoltre “lo studio evidenzia anche il fenomeno del duplice uso, ovvero l’utilizzo contemporaneo di sigarette tradizionali e sigarette elettroniche. Questa pratica, piuttosto diffusa tra i fumatori, limita i benefici dello svapo in termini di riduzione del danno e aumenta l’esposizione complessiva a sostanze tossiche.”

In conclusione si afferma che “le sigarette elettroniche rappresentano una realtà complessa e in continua evoluzione. I risultati dello studio offrono spunti interessanti per comprendere il ruolo di questi dispositivi nella lotta al fumo, ma sottolineano anche la necessità di una valutazione attenta dei rischi e dei benefici e non posizioni aprioristiche.”

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