I contenuti del World Drug Report 2024

adottare un approccio basato su evidenze scientifiche che diano priorità a prevenzione e trattamento.

Per l’UNODC le politiche efficaci devono fondarsi su scienza, ricerca, pieno rispetto dei diritti umani come su compassione e una profonda comprensione delle implicazioni sociali, economiche e sanitarie del consumo di droga

data di pubblicazione:

24 Agosto 2024

Sul sito di Fuoriluogo Marco Perduca commenta l’ultimo rapporto sulle droghe dell’UNODOC, l’ufficio per le droghe e il crimine dell’ ONU. L’ufficio, diretto dall’ex Ministra egiziana Ghada Waly, per affrontare un problema complesso come quello delle persone con disturbi da uso di sostanze e delle comunità alle prese con le conseguenze del narcotraffico e della criminalità organizzata indica una via: adottare un approccio basato su evidenze scientifiche che diano priorità a prevenzione e trattamento.

Per l’UNODC le “(…) politiche efficaci devono fondarsi su scienza, ricerca, pieno rispetto dei diritti umani come su compassione e una profonda comprensione delle implicazioni sociali, economiche e sanitarie del consumo di droga”.  Secondo Perduca però la realtà è ben diversa a livello nazionale.

Il Rapporto quest’anno si concentra soprattutto sui nuovi oppiodi sintetici e sugli aumenti record di offerta e domanda di tutte le altre droghe. Il Rapporto, riferito al 2022, fornisce cifre sui consumatori a livello globale delle singole sostanze illecite, ma non fornisce numeri relativamente al policonsumo e  in generale si tratta di cifre elaborate sulla base di quanto condiviso volontariamente dai governi, sottolinea Perduca. Numeri quindi molto approssimativi che forse coprono il 60% della popolazione mondiale.

Altri dati riguardano la cura e l’accessibilità ai servizi: “(…) sebbene si stimi globalmente che 64 milioni di persone soffrano di disturbi legati all’uso problematico di stupefacenti, solo una su 11 è in cura. Le donne hanno meno accesso alle cure rispetto agli uomini: una su 18 rispetto a un uomo su 7.

Sette milioni sono le persone venute in contatto formalmente con le forze dell’ordine per reati di droga, anche questa cifra sottostimata secondo Perduca.

Due terzi circa dovuti al possesso per uso personale,  mentre 2,7 milioni di persone sono state perseguite per reati di droga e oltre 1,6 milioni condannate, con differenze significative per quanto riguarda il tipo di pene.

Altri capitoli del Rapporto riguardano: la messa la bando della produzione di oppio in Afganistan, nuove sostanze psicoattive e questioni di genere, impatti della legalizzazione della cannabis, “rinascimento” psichedelico; diritto alla salute in relazione al consumo di droga e collegamento tra traffico di droga nel Triangolo d’Oro.

Il documento si conclude con decine di raccomandazioni tra cui “sostenere politiche basate su evidenze a livello nazionale e internazionale, garantendo che esse siano fondate sulla ricerca scientifica e informate dalle migliori pratiche”.

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