Sul sito quotidianosanità Anna Paola Lacatena riflette sul fenomeno dei consumi di sostanze nelle nostre società. Lo fa prendendo spunto dai dati emersi da due documenti: la Relazione europea sulla droga e la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenza in Italia, entrambe del 2024. Oltre a queste Relazioni utilizza anche alcuni dati emersi dalla presentazione della quindicesima edizione del Libro Bianco sulle droghe, “Il gioco si fa duro”.
Tra le cose che Lacatena evidenzia, a livello di consumi di sostanze illegali in Europa, c’è il primato della cannabis, a cui segue, in modo sempre più evidente, il consumo di cocaina.
Una sostanza quest’ultima che, secondo i dati tossicologici disponibili, nel 2022 è stata individuata in circa un quinto dei decessi per overdose di stupefacenti, spesso in associazione con altre sostanze. Un dato che dovrebbe allarmare, soprattutto se le persone coinvolte sono giovani e di media età.
Altro elemento a livello europeo a cui pone l’ attenzione è la produzione di nuove sostanze: 950 monitorate solo nel 2023 dall’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze di Lisbona (OEDT). Sostanze sintetiche e semi sintetiche che attirano sempre più consumatori, ma che presentano diversi rischi, come nel caso di alcuni cannabinoidi sintetici quali l’esaidrocannabinolo, l’esaidrocannabiforolo (HHC-P) e il tetraidrocannabiforolo (THCP) venduti come alternative “legali” alla cannabis.
Di fatto i numeri parlano di un mercato della droga in continua espansione che impatta sulle società in diversi modi. “A livello nazionale, si manifestano in altri problemi politici complessi (come la mancanza di una fissa dimora, la gestione di disturbi psichiatrici e la criminalità giovanile) e li aggravano. In alcuni paesi si stanno inoltre riscontrando livelli più elevati di violenza e corruzione causati dal mercato della droga. A livello internazionale, i problemi legati alle droghe sono in aumento in molti paesi a basso e medio reddito, pregiudicando la governance e lo sviluppo e aggravando le già considerevoli sfide in termini di salute pubblica e sicurezza che si trovano ad affrontare”.
Per quanto riguarda la situazione nazionale descritta dalla Relazione al Parlamento Lacatena si concentra su una criticità: il consumo di genere.” Si assiste, infatti, ad un’impennata in Italia rispetto alla media europea – negli anni precedenti mai superata se non in alcuni casi – del numero dei nuovi ingressi al femminile presso i Servizi per le Dipendenze patologiche afferenti alle Aziende Sanitarie Locali, passando dal 14-15% al 19% in un solo anno. Inoltre la fascia d’età dai 18 ai 35 anni segna addirittura un 47% di donne e un 53% di uomini. Nel caso specifico, la sostanza “primaria” non è tra quelle illegali. Si tratta, infatti, di psicofarmaci senza prescrizione medica.” Psicofarmaci, ansiolitici e antidepressivi, che troppo spesso risentono di una facilità prescrittiva da parte dei professionisti quando si tratta di donne.
Infine riportando alcuni dati dal Libro Bianco sulle droghe, che si concentrano sulla popolazione carceraria per questioni di droga, Lacatena sottolinea come troppo spesso nelle Relazioni non si dia il giusto valore al lavoro degli operatori e operatrici del Servizio Pubblico. Lavoro tutt’altro che marginale e che deve integrarsi con quello del privato sociale.
Di fronte ad un quadro complesso come quello del traffico e consumo di droga anche le istituzioni europee si stanno adeguando. A luglio l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze diventerà l’Agenzia dell’Unione europea sulle droghe (EUDA). La nuova Agenzia “(…) fornirà servizi in quattro settori interconnessi: anticipazione di sfide nuove e future; individuazione dei rischi emergenti e delle minacce legate alla droga ed emanazione di allerte in tal senso; valutazione delle esigenze e delle risposte disponibili; assistenza alle parti interessate mediante la valutazione e la diffusione di nuove conoscenze e migliori prassi.
In conclusione Lacatena auspica, di fronte al fallimento delle politiche adottate per affrontare il fenomeno droga (criminalizzazione del consumatore, politiche repressive, carcere, scarsi investimenti su educazione e giovani, carenza di centralità dei Servizi pubblici, ecc) una nuova stagione di dibattito e di confronto che coinvolga davvero tutti.