CANNABIS SOCIAL CLUB DI BARCELLONA IN UN LIMBO GIURIDICO

Cannabis Social Club sono considerati buone pratiche per un approccio più inclusivo e informato alla legislazione sulla cannabis

La nuova maggioranza che governa Barcellona contesta la legittimità dei Cannabis Social Club, il cui statuto giuridico è sempre stato poco definito

data di pubblicazione:

19 Febbraio 2024

I Cannabis Social Club di Barcellona, attivi da vent’anni, si trovano in un limbo giuridico. La nuova maggioranza che guida la città contesta infatti la legittimità dei Cannabis Social Club.

Si riporta di seguito un comunicato di International Drug Policy Consortium, che commenta questi sviluppi.

“Più di 20 anni fa, a Barcellona è emerso un approccio innovativo alla regolamentazione e al consumo di cannabis con la creazione dei Cannabis Social Club (CSC). I CSC operano come organizzazioni senza scopo di lucro, fornendo spazi sicuri agli adulti per un consumo responsabile di cannabis e creando un’alternativa più sicura al mercato non regolamentato. Questo modello innovativo è diventato un esempio ispiratore per la riforma della politica internazionale sulle droghe, attirando l’interesse internazionale di Paesi come Uruguay, Malta e Germania.

Nonostante operino in una zona grigia dal punto di vista legale, i CSC di Barcellona e della Catalogna sono diventati fondamentali per dare forma a un approccio più inclusivo e informato alla legislazione sulla cannabis.

Con l’arrivo del nuovo sindaco di Barcellona, Jaume Collboni (PSC) e della sua squadra di governo, c’è stato un cambiamento significativo nella politica della città nei confronti dei Cannabis Social Club (CSC). Questo cambiamento è avvenuto dopo che la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ha sospeso un’ordinanza comunale emanata dalla precedente amministrazione guidata da Ada Colau. Questa sospensione ha lasciato i club operare come entità private prive di regolamenti specifici.

Al contrario, la nuova amministrazione ha accolto la sentenza del tribunale e ha iniziato a ispezionare i CSC, alla ricerca specifica di attività legate alla cannabis. La ragione è l’abrogazione dell’ordinanza, che limita la loro capacità di affrontare le questioni legate alla cannabis. Tuttavia, si tratta di un eccesso di autorità, poiché i CSC sono spazi privati e il Municipio non dovrebbe quindi imporre restrizioni arbitrarie.

Come riportato recentemente da Público, diversi CSC stanno valutando la possibilità di intraprendere azioni legali contro il Municipio a causa di queste continue imposizioni e cambiamenti. L’aspetto più rilevante è che con questo nuovo governo sono state fatte dichiarazioni esplicite contro il modello consolidato dei CSC, senza chiare distinzioni. Questa posizione contraddice le tendenze della politica internazionale sulle droghe e due decenni di esistenza del CSC, il che potrebbe danneggiare drasticamente un modello di riferimento per i governi e i politici internazionali.”

 

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