Vita.it fa una lunga intervista a Leopoldo Grosso, psicologo, psicoterapeuta e presidente onorario del Gruppo Abele, sul tema delle droghe e di come sono cambiati i consumi in questi anni.
Grosso parte dagli anni 80’/90′, che individua come il momento spartiacque nei consumi di sostanze. E’ in quegli anni che comincia a rallentare il consumo di eroina per via endovenosa e a farsi largo un’altra sostanza più in linea con i cambiamenti della società, la cocaina. Sicuramente l’avvento dell’AIDS è stato il fattore fondamentale che ha contribuito a rallentare la diffusione dell’eroina, visto che una diagnosi di HIV fino al 1996 (anno di arrivo in Italia dei farmaci antiretrovirali) rappresentava una “(…) cronaca di morte annunciata”.
L’Aids, con tutte le conseguenze che ha comportato, ha mutato la percezione che le nuove generazioni hanno avuto dell’uso dell’eroina per via iniettata. Si sono tenuti lontani da quest’uso, anche perché si erano accorti che l’eroina, usata in quel modo, era la droga dei perdenti. Dagli anni Ottanta stava montando un’altra cultura, si passò da quella Hippie a quella Yuppie, che non contestava la società e cercava il successo. Questo mutamento l’ha capito perfettamente il narcotraffico, che ha sostituito pian piano l’eroina con la cocaina, che fino a quegli anni in Italia era una droga di élite”.
Ma il narcotraffico ha capito anche che, tagliando la purezza di quest’ultima, riducendone il prezzo, avrebbe reso questa sostanza molto più accessibile e popolare. Operazione che ha avuto successo, visto che oggi la cocaina è la seconda sostanza più usata dopo la cannabis, almeno a quanto dicono i dati dei sequestri e delle analisi delle acque reflue dei fiumi.
L’uso di cocaina, nelle sue due forme principali (sniffato o fumata sotto forma di crack) viene consumata da fasce molto diverse di persone, che hanno disponibilità economiche differenti.
Ma perché tanto successo della cocaina?
Qui Grosso prende in prestito alcune considerazioni del professor Paolo Rigliano:“La cocaina, anche se per poco tempo, ti porta quasi immediatamente al piano della vita in cui tu vorresti essere. È un ascensore molto veloce che ti porta a ciò che vorresti realizzare di te, che non riesci a realizzare per via ordinaria ma, anche se per poco tempo, in maniera un po’ illusoria ma reale”. L’aumento dell’efficacia prestazionale e della brillantezza, con l’uso della cocaina, c’è nella sfera pubblica e privata, a tutti i livelli: lavorativo, sportivo, nel tempo libero e, forse anche un po’ illusoriamente, a livello di prestazione sessuale”.
Altro fattore che ha imposto la cocaina nei consumi è dovuto anche al fatto che non sempre comporta una dipendenza conclamata. ” Pur essendo una droga molto problematica anche per i suoi effetti sul versante sanitario, per quanto riguarda la produzione di un comportamento dipendente la stima è del 15-20% dei consumatori di cocaina. Non è poco, ma per questo la richiesta di aiuto arrivata ai servizi pubblici per le dipendenze (SerD) o alle comunità è stata un’onda lenta e progressiva, iniziata alla fine degli anni Ottanta, montata lentamente negli anni Novanta e scoppiata nel nuovo secolo”.
Ma non solo cocaina, anche altre sostanze stimolanti sono entrate nei consumi, a cominciare dalle anfetamine e meta anfestamine, sostanze che vengono usate per socializzare in contesti pubblici e privati. In questo periodo anche la ketamina, medicinale ad uso veterinario, è utilizzata soprattutto per i suoi effetti stimolanti e per avere una percezione diversa della realtà. Tutto questo senza mai dimenticare la cannabis e le varietà sempre più potenti che il mercato illegale propone.
In una società sempre più veloce e frenetica, dove gli acquisti sono realizzati anche sulla rete, le conseguenze sui consumi sono evidenti. L’età dei primi approcci alle sostanze si è ulteriormente abbassata. “Il consumo tra i più giovani è ancora amicale, di gruppo, spesso non è ancora una dipendenza, è un consumo che si trasforma precocemente in abuso: la forma più tipica del consumo di cocaina è quella dell’“abbuffata”, un consumo sfrenato, senza limiti, del weekend che porta a far fatica a tornare a scuola o al lavoro il lunedì mattina, il down perdura”.
Di fronte a questo scenario è importante l’intercettazione precoce di questi comportamenti, visto che il ricorso ai servizi delle dipendenze è sempre molto stigmatizzato dai giovani. Unità di strada e servizi di Riduzione del Danno (RDd) risultano quindi strumenti utile per diminuire il tempo intercorso tra il primo consumo e una richiesta di aiuto, che se ridotto facilità i percorsi dei cura. Al termine dell’intervista Grosso ricorda che il problema della droga non riguarda solo l’ambito penale e giudiziario, ma riguarda soprattutto quello sanitario, sociale ed educativo. Anche un intervento sanitario, senza quello sociale ed educativo avrà un’efficacia limitata nel tempo.
11 Dicembre 2024
CODICE DELLA STRADA: TOLLERANZA PER I CONSUMATORI DI DROGHE
con la riformulazione dell'art. 187 del codice della strada, verrà punito chiunque guidi dopo aver consumato una qualche sostanza vietata anche senza essere sotto l’effetto di questa.