COLOMBIA AUSPICA NUOVO MODELLO DI REGOLAZIONE DELLE DROGHE

critiche condivise al paradigma proibizionista, ma manca accordo su politiche alternative

Alla Conferenza latinoamericana e caraibica sulla droga di Cali appello per un modello di regolazione delle droghe rispettoso dei diritti dei contadini e inflessibile contro il narcotraffico

data di pubblicazione:

30 Settembre 2023

Le politiche proibizioniste sulle droghe hanno fallito: serve una nuova regolazione globale, ma non c’è accordo sul modello da seguire. Questo il senso delle dichiarazioni alla Conferenza latinoamericana e caraibica sulla droga di Cali (Colombia).  Mentre la condanna del proibizionismo appare unanime, specie per i suoi impatti negativi sui contadini della regione, vi è incertezza sulle politiche alternative da proporre. “La leadership internazionale appartiene al nostro Paese e credo che venga esercitata in modo responsabile”, ha affermato il Ministro della Giustizia colombiano, Néstor Osuna, nel primo dei panel della giornata. E all’interno di questa leadership, ha assicurato, il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha sottolineato in diversi vertici e paesi “alla comunità internazionale che il proibizionismo non era una politica corretta”. Petro presenterà in chiusura della Conferenza la nuova politica sulla droga, per  fermare la persecuzione degli agricoltori che coltivano foglie di coca e contrastare le reti del narcotraffico.

Questo “cambio di narrazioni” è un passo importante, dicono le organizzazioni che lavorano con gli agricoltori (…), ma esperti come María Alejandra Vélez, (…) ritiene che la Colombia sia “timida” di fronte alla sua “leadership internazionale”.  Il ministro della Giustizia ha auspicato che “si possa passare ad un mondo senza economie di droga illegali, con una regolamentazione responsabile e ragionevole della cocaina, dell’eroina, degli oppioidi e della cannabis”, ma ha sottolineato che attualmente con le leggi internazionali è difficile da fare. Per questo motivo, la Colombia non può agire al di fuori di questo quadro internazionale, ha affermato il ministro, ma proporrà in contesti internazionali “che sia necessario un mercato regolamentato con un uso ragionevole di cocaina, eroina, oppioidi, tutte queste sostanze, e che il proibizionismo e il punitivismo hanno fatto non funziona.”

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