L’ intelligenza artificiale come strumento per comprendere gli effetti del bullismo in rete

una mostra con opere d'arte che simulano emozioni provocate dal shitstorm

Dopo aver raccolto, in forma anonima, trenta testimonianze di giovani vittime di bullismo, un software di intelligenza artificiale le ha tradotte in opere d'arte che sono andate a comporre la mostra

data di pubblicazione:

21 Settembre 2023

Per comprendere il  fenomeno del Cyberbullysmo le ACLI, all’interno del loro convegno nazionale, hanno creato una mostra dal titolo “The Ai.D, il cyberbullisimo oltre le parole”.
Una mostra per comprendere, anche attraverso una esperienza diretta, quello che si prova a trovarsi nel mezzo di una shitstorm.  Per far capire alle persone quali sono gli effetti negativi di un attacco sui social network è stata utilizzata l’intelligenza artificiale. Dopo aver raccolto, in forma anonima, trenta testimonianze di giovani vittime di bullismo, un software di intelligenza artificiale le ha tradotte in opere d’arte che sono andate a comporre la mostra. Secondo il curatore ” In questo modo, sono stati messi concretamente in scena gli effetti che questo tipo di violenza genera in chi la subisce”.
In Italia secondo i dati forniti dal Sistema di Sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), le vittime di bullismo riguardano il 15% dei ragazzi, con una percentuale del 20% nei bambini di 11 anni (1 su 5). 
La mostra, che attraverso il contributo dei giovani, vuole provare a contrastare il fenomeno è stata pensata in tre momenti. Il primo si intitola il Muro della shitstorm, “(…) dove il visitatore ha la possibilità di sperimentare sulla propria pelle il senso di oppressione che prova una vittima di cyberbullismo. Su alcuni schermi, che simulano un device tecnologico, vengono proiettati gli insulti dei cyberbulli, in un crescendo d’intensità reso ancora più opprimente dal suono incessante di una tastiera e da quello delle notifiche”.
Il secondo momento, lo Scrigno dell’ascolto, è rappresentato dallo spazio “(…) dove il trauma delle vittime viene tradotto dall’AI in immagini dal forte impatto emotivo. Qui si ha la possibilità di comprendere il dolore che è stato inflitto e imparare a rifiutare la violenza. Per la vittima, invece, inizia un percorso di ascolto interiore e comprensione del proprio vissuto”.
L’ultimo memento è la “Parete della ricostruzione” che porta alla rinascita attraverso il superamento del trauma e il rifiuto della violenza.

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