Il programma di contrasto al tabagismo, partito nel 2015 in Francia, è stato riconosciuto dall’OCSE efficace dal punto di vista sia sanitario che economico. Tra i risultati più rilevanti, nel primo anno del programma, la diminuizione di 1 milione tra i fumatori considerati abituali. Dall’anno successivo fino al 2019 la prevalenza globale di fumatori (sia fumatori abituali che occasionali) si è ridotta ulteriormente, passando dal 35% nel 2016 al 30% nel 2019, con una leggera risalita (32%) durante il biennio successivo, quello del Covid-19, dove comunque il tabacco era disponibile in quanto ritenuto prodotto essenziale.
Ma in cosa consiste questa campagna? I punti di forza sono stati:
– l’ aumento dei livelli di tassazione sui prodotti del tabacco (il costo di un pacchetto di sigarette è passato dalle 7 alle 10 euro);
– l’imposizione di un pacchetto di sigarette generico;
– il rimborso dei sostituti nicotinici;
– #MoisSansTabac, una campagna annuale che incentiva le persone a smettere di fumare e che si svolge ogni novembre.
Considerato che il consumo di tabacco nel 2015, ha causato 75.000 morti (il 13% di tutti i decessi), cosa succederebbe se il programma continuasse nei prossimi anni?
L’OCSE usando dei programmi di simulazione ha valutato che se il programma continuasse fino al 2050 i risultati potrebbero essere: 4 milioni di nuovi casi di patologie in meno; aumento della speranza di vita dell’intera popolazione i 1,3 mesi e la speranza di vita in buona salute di 1,5 mesi; si ridurrebbe la spesa sanitaria di 578 milioni di euro all’anno e un aumento della partecipazione attiva al mercato del lavoro. Con questo programma ed i suoi risultati la Francia potrebbe avere la sua prima generazione du adulti non fumatori già nel 2032.
7 Dicembre 2023
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