IDONEITA’ ALLA GUIDA E USO DISOSTANZE

UNO STUDIO SUI CONSUMI DI ALCOL E COCAINA

Scopo dello studio è stato quello di "(...) stimare la prevalenza del consumo di stupefacenti n una popolazione di conducenti sottoposti a valutazione di idoneità presso le Commissioni Mediche Locali della Toscana Nord-Ovest, in quanto sanzionati per guida in stato di ebbrezza (art 186 CdS) al fine di verificare l'utilità dell'implementazione dei test tossicologici su campioni di capelli nel protocollo per il rinnovo della patente di guida".

data di pubblicazione:

14 Agosto 2023

Nella sezione ESPERIENZE, della rivista Dal fare al dire, numero 2 del 2023, un articolo approfondisce il tema delle procedure legate al rilascio della patente per quelle persone che sono state fermate per guida in stato di ebbrezza, ma che spesso associano al consumo di alcol anche quello di altre sostanze, come la cocaina.
L’articolo approfondisce questa combinazione, che sempre più spesso si conferma “(…) forse a causa dell’amplificazione della sensazione di “sballo” percepita rispetto ad un consumo separato delle due sostanze, oltre che per l’attenuazione degli effetti negativi dovuti allo stato di “down” post consumo di Cocaina”.
Inoltre questo co-uso, porta alla formazione del cocaetilene (CE), che può potenziare gli effetti cardiotossici della cocaina o dell’alcol da soli.
Per il rilascio della patente alle persone sanzionate per guida in stato di ebrezza il nostro ordinamento prevede una visita clinica e tossicologica da fare presso le Commissioni Mediche Locali, che successivamente certificheranno o meno l’idoneità alla guida. Nella maggior parte dei Paesi europei queste procedure si concentrano essenzialmente sulla valutazione del consumo di alcol senza indagare il consumo concomitante di altre sostanze illegali nelle persone trovare ubriache alla guida.
Scopo dello studio è stato quello di “(…) stimare la prevalenza del consumo di stupefacenti n una popolazione di conducenti sottoposti a valutazione di idoneità presso le Commissioni Mediche Locali della Toscana Nord-Ovest, in quanto sanzionati per guida in stato di ebbrezza (art 186 CdS) al fine di verificare l’utilità dell’implementazione dei test tossicologici su campioni di capelli nel protocollo per il rinnovo della patente di guida”.
Lo studio ha riguardato 2215 guidatori in stato di ebbrezza esaminati tra il 2017 e il 2019 “(…) utilizzando un protocollo che prevedeva la quantificazione di etilglucuronide (ETG), cocaina e i suoi metaboliti (CE) sulla matrice cheratinica e transferrina carboidrato carente (CDT) su campion di siero”.
Il campionamento della matrice cheratinica è stato ottenuto su segmenti di capelli di 3-6 cm prelevati dalla zona nucale. Dai campioni esaminati è risultato che il 4,6% mostra un consumo eccessivo di alcol e tra questi l’1% è anche consumatore di cocaina. L’84,3 % dei soggetti risultano consumatori moderati di alcol o astemi, ma tra loro il 10% risulta consumatore anche di cocaina.
Tra i consumatori totali di cocaina (11%) è stata rilevata la presenza del metabolita attivo cocaetilene nel 7% dei campioni. L’alcol rimane la sostanza psicoattiva più diffusa tra i guidatori dei Paesi europei e i protocolli internazionali per la valutazione delle idoneità alla guida si basano essenzialmente sulla determinazione dei biomarcatori alcolici specifici per l’individuazione dell’abuso di alcol.
Il fenomeno della poliassunzione per ora resta quindi poco valutato per quella parte di guidatori fermati per guida in stato di ebbrezza, e nella maggior parte dei Paesi europei solo nei casi di condanne per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti l’analisi tossicologica viene eseguita su capelli e urine.
Di fatto l’analisi sul capello permetterebbe di avere informazioni più attendibili e precise sul consumo di sostanze nel lungo periodo, rappresentando “(…) uno strumento migliore per verificare l’astinenza da droghe come richiesto dalla Legge”. Se dallo studio è emerso che tra i consumatori di alcol moderati si trovano la maggior parte dei consumatori anche di cocaina è importante pensare una reale valutazione dell’idoneità.

Dal Fare al Dire. N° 2-2023. Rivista italiana di informazione e confronto sulle patologie da dipendenza.
Disponibile presso il CESDA.

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