IL LUSSEMBURGO LEGALIZZA LA COLTIVAZIONE DELLA CANNABIS

Dopo Malta anche il Lussemburgo, con un voto a larga maggioranza (38 – 22) è il secondo paese dell’Unione europea a legalizzare la coltivazione e il consumo personale di cannabis per adulti. E’ quanto riporta il sito di Fuoriluogo.it..
La legge prevederà la possibilità di coltivare in casa fino a quattro piante di cannabis per famiglia, e solo per i maggiorenni. Le piante inoltre non dovranno vedersi dall’esterno, dovranno essere coltivare nella residenza abituale e dovranno provenire solo da seme.
Si tratta di una legge molto diversa nei contenuti rispetto alle intenzioni iniziali del Governo, che aveva annunciato di voler intervenire istituendo un mercato regolato riservato ai soli cittadini lussemburghesi.
“Seguendo il modello maltese, viene introdotta una semplice autorizzazione della coltivazione e dell’uso personale di cannabis, rigorosamente in casa”.
Rimangono sanzionabili tutte le altre condotte, con multe e pene detentive a seconda della gravità del fatto”. Un legge concepita con lo scopo di “ridurre i rischi e prevenire la criminalità” come affermano alcuni membri del Governo. In questo modo non solo si cercherà di sottrarre la cannabis al mercato nero, ma si darà la possibilità ai consumatori  di accedere a dei prodotti di qualità, meno dannosi.
La legge è stata però contestata, soprattutto perché esclude chi non ha la possibilità di avere spazio per l’autocoltivazione e quindi l’impossibilità di reperire cannabis legalmente, come invece prevede la legge maltese attraverso l’istituzione dei Cannabis Social Club. In questo modo si rischia di tenere in piedi il mercato di nero di strada e gli scambi “sociali”.
A completamento della legge “(…) è introdotta una procedura penale semplificata per il consumo, il possesso, il trasporto e l’acquisizione in pubblico, per uso esclusivamente personale, di un massimo di tre grammi di cannabis da parte di adulti che verranno sanzionati con una multa da 25 a 500 euro. Oltre i 3 grammi la legge prevede una pena detentiva da otto giorni a sei mesi e una multa da 251 a 2.500 euro”.