L’IMPATTO DEL COVID 19 SU BAMBINI E ADOLESCENTI: LO STUDIO HBSC 2021-22

IL GENERE FEMMINILE HA RIPORTATO EFFETTI NEGATIVI IN PERCENTUALI MAGGIORI RISPETTO AI COETANEI MASCHI

L’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto su bambini e adolescenti è stato analizzato affrontando 4 tematiche importanti che, partendo dal vissuto esperienziale della “crisi” e delle conseguenze psicologiche che ne derivano, pongono l’attenzione sulle disuguaglianze sociali e sulle differenze prodotte dai provvedimenti messi in atto dai diversi paesi partecipanti

data di pubblicazione:

27 Luglio 2023

Sul sito di ARS Toscana sono riportati sinteticamente alcuni dei risultati dell’indagine Health Behavior in School-aged Children 2021-2022 (HBSC), che ha analizzato l’impatto che l’epidemia da Covid-19 ha avuto su bambini e adolescenti tra gli 11 e 15 anni, che vivono nei paesi europei. Si tratta di una ricerca transnazionale sulla salute e il benessere degli adolescenti che coinvolge team nazionali HBSC, di cui fa parte anche l’Italia, che raccolgono e analizzano sondaggi somministrati nelle scuole secondo una metodologia standard.
“L’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto su bambini e adolescenti è stato analizzato affrontando 4 tematiche importanti che, partendo dal vissuto esperienziale della “crisi” e delle conseguenze psicologiche che ne derivano, pongono l’attenzione sulle disuguaglianze sociali e sulle differenze prodotte dai provvedimenti messi in atto dai diversi paesi partecipanti (lockdown, didattica a distanza, etc.)”.
La prima tematica riguardava i collegamenti tra l’impatto negativo auto-riportato della pandemia da Covid-19 il benessere degli adolescenti e la loro salute mentale. Dai risultati è emerso che per il 30% degli adolescenti il Covid-19 ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale, e tra questi il genere femminile è maggiormente rappresentato. In Italia,  Repubblica Ceca e Lituania in particolare c’è una differenza rispettivamente di 23, 22 e 21 punti percentuali rispetto ai coetanei maschi (Italia: maschi 27% vs. femmine 48%).
La seconda tematica riguardava le conseguenze che il Covid-19 ha avuto su 10 aree della vita degli adolescenti: “Il 49% ha riportato impatti negativi in un range compreso fra 1 e 5 aspetti della propria vita, mentre il 13% in un range compreso fra 6 e 10 aree. . La quota di coloro che ha dichiarato di aver subito un impatto negativo fino alla metà delle aree variava dal 34% registrato in Finlandia al 66% dell’Italia”.
La terza tematica dell’indagine ha riguardato come le misure di contenimento e quindi l’isolamento sociale hanno influito sul benessere di bambini e adolescenti. Dai dati emerge che chi aveva alle spalle una famiglia e un tessuto sociale e scolastico a supporto ha superato positivamente questo momento critico, mentre chi non li aveva ha subito conseguenze negative. ” Le differenze di genere legate agli impatti della pandemia confermano il sesso femminile come quello più interessato negativamente. Il background socioeconomico degli adolescenti è stato un fattore importante nel determinare l’impatto della pandemia con un rischio maggiore di vivere effetti negativi fra coloro provenienti da famiglie meno abbienti”.
L’ultimo tema affrontato è stato quello riguardante l’impatto delle chiusure scolastiche e quindi delle conseguenze a livello di istruzione e pressione scolastica.  I risultati hanno evidenziato che per ogni 100 giorni in cui le scuole sono state chiuse (In Italia i giorni di chiusura sono stati 341, contro una media europea di 138 giorni) la probabilità, da parte dei ragazzi, di vivere un po’ o molta pressione scolastica aumenta del 74%. La pressione scolastica è vissuta maggiormente dal sesso femminile ed aumenta con l’età.
In conclusione i ” risultati dello studio HBSC sottolineano la necessità di un’azione immediata e l’attuazione di politiche e programmi che creino ambienti di supporto nelle scuole, nelle famiglie e nei gruppi di pariin modo da promuovere e proteggere la salute mentale dei giovani. Ciò include la promozione di spazi sicuri per conversazioni aperte, la promozione della consapevolezza della salute mentale, l’attuazione di politiche contro il bullismo, la formazione degli insegnanti sul supporto emotivo e l’incoraggiamento di una cultura dell’empatia e della comprensione”.

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