LA CONDIZIONE FEMMINILE NEI CARCERI ITALIANI

Alcuni dati che emergono dal documento riguardano il maggior sovraffollamento di cui soffrono le detenute

data di pubblicazione:

3 Aprile 2023

L’associazione Antigone, in occasione della festa della donna, ha fatto uscire il primo rapporto sulle condizioni delle donne detenute in carcere in Italia. Alcuni dati che emergono dal documento riguardano il maggior sovraffollamento di cui soffrono le detenute, anche se sono in numero nettamente più basso rispetto al totale dei detenuti, le diagnosi psichiatriche gravi, che incidono maggiormente rispetto a quelle degli uomini ed un uso maggiore di psicofarmaci. 

Soprattutto gli ultimi due dati “Le donne con diagnosi psichiatriche gravi sono il 12,4% delle presenti, contro il 9,2% dei presenti in tutti gli istituti visitati nel 2022, e fanno regolarmente uso di psicofarmaci il 63,8% delle presenti, contro il 41,6% del totale”, raccontano di un disagio psichico che colpisce maggiormente il genere femminile.
Meglio sembra andare dal punto di vista degli inserimenti lavorativi, che vedono una donna su due impiegata in una attività lavorativa –  va tenuto “(…) presente che per essere conteggiati tra i detenuti lavoratori può bastare che la persona lavori anche solo poche o pochissime ore settimanali, con conseguente scarsa o scarsissima remunerazione”, soprattutto in carico all’amministrazione penitenziaria (82,7% ) e in parte a soggetti esterni (17,3%).
Per quanto riguarda le tipologie di reati commessi le donne sono in percentuale maggiore agli uomini solo nei reati contro il patrimonio, con il 29,2% contro il 23,7%.
Per altre tipologie di reato, come associazione di stampo mafioso e reati con uso di armi gli uomini sono in numero maggiore, mentre per gli altri tipi di reato le percentuali si equivalgono tra uomini e donne. Ma il dato forse più significativo riguarda la percentuale di donne straniere, che dal 2013 registra un continuo calo passando dal 40,5% di allora al 30,5% di quest’anno, sempre sul totale delle detenute. La nazionalità maggiormente rappresentata è quella Rumena, seguita subito dopo da quella Nigeriana poi, con numeri molto minori, segue quella Bulgara.

 

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