LEGGE DEL BUON SAMARITANO E DIRITTO AL SOCCORSO

Prestare soccorso in caso di overdose e conseguenze legali

data di pubblicazione:

14 Febbraio 2023

A partire da un triste fatto di cronaca, Anna Paola Lacatena, sociologa ed esperta di sostanze, riflette sull’assenza di una legge, nell’ordinamento italiano, che permetta a chiunque di prestare o chiamare i soccorsi, senza temere conseguenze penali, in caso di condizioni di grave pericolo, ad esempio in occasione di un’overdose. Si tratta della cosiddetta Legge del Buon Samaritano, così come è conosciuta in diversi stati, che consiste nel fatto che rivolgersi ai numeri dedicati per il pronto intervento, o intervenire in situazioni di pericolo imminente, non comporta coinvolgimento in prima persona nelle indagini, come può accadere in Italia. Lacatena rileva la contraddizione in Italia tra la possibilità di distribuire e applicare legalmente un farmaco salvavita contro le overdose come il naloxone, e l’assenza di una precisa legge analoga alla Legge del Buon Samaritano. Scrive Lacatena: “Questa tutela è conosciuta come Legge del Buon Samaritano. Sarebbe, dunque, il caso di riproporre all’attenzione del Parlamento – diverse associazioni come ITARDD, ossia la Rete Italiana per la Riduzione del Danno e ITANPUD, Italian Network People Use Drugs/Rete Italiana delle Persone che Usano Sostanze hanno presentato negli anni passati proposte in tal senso – una disposizione in grado di ricalcare quanto già applicato altrove. (…) Inoltre, in molte di queste realtà così come in Italia si può intervenire direttamente qualora dotati di un farmaco da banco come il naloxone, acquistabile in farmacia. Il nostro Paese è stato il primo a renderlo tale e, dunque, senza necessità di ricetta medica. Inoltre, i servizi di Riduzione del Danno (RdD) – servizi contemplati nei Livelli Essenziali di Assistenza ma mai sufficientemente finanziati, quando finanziati – lo distribuiscono gratuitamente alle persone che utilizzano sostanze. (…) L’uso di sostanza resta incasellata da decenni in Italia nella visione criminogena (l’uomo delinquente, la donna, promiscua e peccatrice…) mentre bisognerebbe non trascurare anche e soprattutto quella vittimogena. Una Legge del Buon Samaritano potrebbe essere un buon passo in avanti e praticamente senza costi.”

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