GIOVANI E COMPORTAMENTI A RISCHIO: LA PLANKING CHALLENGE

"La planking challenge, come qualsiasi altra challenge che mette a rischio la vita di chi la compie, è uno strumento utilizzato per sfidare i propri limiti in un’età in cui si è inevitabilmente attratti dalla trasgressione. Risale agli anni ’70 un’importante teoria sulla motivazione che spinge gli adolescenti a sviluppare comportamenti a rischio:

data di pubblicazione:

11 Febbraio 2023

I riti di iniziazione, finalizzati per entrare a far parte di un gruppo sociale, da sempre sono azioni che scandiscono le fasi di sviluppo dei giovani, che però nel tempo hanno subito modifiche soprattutto nelle modalità con cui avvengono. E’ il  caso delle Planking challenge, che si svolgono sulle strade e che vedono i giovani sdraiati per terra a sfidare la sorte, sottraendosi al passaggio delle macchine solo all’ultimo istante, come descritto da un articolo sul sito Sanità Informazione.

Se il senso di queste azioni per i singoli restano sempre quelle di entrare a far parte del gruppo, attraverso una prova da superare, le modalità con cui avvengono sono sempre più pericolose.
Non solo il grado di  pericolosità é cambiato, anche chi assiste all’azione e certifica il superamento della prova si è modificato significativamente: ” Se prima ogni comunità aveva il suo specifico rito di iniziazione, difficilmente condivisibile con altri gruppi sociali, ora, attraverso i social network, o più in generale grazie alla rete internet, ogni esperienza può essere mostrata ovunque e in tempo reale“.
Questa spettacolarizzazione, garantita dai dispositivi elettronici, amplifica enormemente la visibilità del gesto, spingendo i giovani ancora di più a sperimentarla e quindi ad aumentare il rischio di incidenti mortali.
“La planking challenge, come qualsiasi altra challenge che mette a rischio la vita di chi la compie, è uno strumento utilizzato per sfidare i propri limiti in un’età in cui si è inevitabilmente attratti dalla trasgressione. Risale agli anni ’70 un’importante teoria sulla motivazione che spinge gli adolescenti a sviluppare comportamenti a rischio: si chiama “Teoria dei Comportamenti Problematici (Problem Behaviour Theory di Jessor e Jessor) e si basa sul concetto che personalità, convinzioni e comportamenti che ricevono l’approvazione di altre persone si ritengono determinanti per la percezione del rischio. In altre parole, questa teoria dimostrerebbe come gli adolescenti sviluppano condotte pericolose e rischiose con maggior frequenza rispetto a soggetti di altre fasce di età proprio al fine di dimostrare che sono adulti”.

 

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