DAL 2023 IN FRANCIA I PRESERVATIVI SARANNO GRATUITI: UN CONTRASTO ANCHE ALLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

data di pubblicazione:

19 Dicembre 2022

E’ ufficiale, dal 2023 i giovani che vivono in Francia e che hanno dai 18 ai 25 anni potranno richiedere gratuitamente i preservativi presso le farmacie. Lo ha annunciato direttamente il presidente Emmanuel Macron, sostenendo che si tratta di una “piccola rivoluzione nella prevenzione”.

Una misura questa che rende ancora più semplice reperire i preservativi (prima erano acquistati tramite prescrizione medica e rimborsabili) per avere una vita sessuale almeno più sicura. Proprio questo aspetto, la sicurezza, è invece un elemento molto trascurato dai giovani italiani nella loro sessualità.
Da quanto emerge dai dati  forniti nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Durex, diffusi in occasione della recente giornata mondiale contro l’Aids, “(…) meno di un ragazzo su due fra gli 11 e i 24 anni (46%) utilizza sempre il preservativo, e la curva di chi ignora questi dispositivi sta crescendo: nel 2018 dichiarava di usarlo il 57% del campione intervistato. La contraccezione, in Italia, sembra relegata a quello che di fatto non è un metodo per evitare malattie sessualmente trasmesse o gravidanze indesiderate, cioè il coito interrotto: oltre il 35% lo ritiene, a torto, un metodo efficace. La consapevolezza cresce fortunatamente con l’età ma rimane il fatto che la stragrande maggioranza preferisca rischiare”.
Anche rispetto al tema del rischio, alcuni dati possono aiutare a capire quanto sia importante l’utilizzo del profilattico come strumento di prevenzione: per quanto riguarda le nuove infezioni da HIV si registra nella fascia di età 30-39 anni un’incidenza di 7,3 nuovi casi ogni 100mila residenti,  seguita dalla fascia 25-29 anni con 6,6 nuovi casi ogni 100mila residenti.
Si tratta di numeri in costante diminuzione da anni, ma che negli ultimi due di pandemia potrebbero essere stati sottostimati per varie ragioni, imputabili sia alle difficoltà di registrazione dei dati che dalle difficoltà di accesso incontrate dalle persone nell’accedere ai servizi specifici.
Il problema, secondo l’articolo di WIRED che riporta questa notizia, è che la gratuità dovrebbe andare di pari passo con l’educazione sessuale da fare a scuola, che nel nostro paese è ancora troppo poca e lasciata all’iniziativa dei singoli istituti.
I dati dicono che “(…) più della metà degli studenti coinvolti (53%) afferma di aver parlato di sessualità, contraccezione e prevenzione in classe e il 35% di questi dice in fondo di aver ascoltato “cose che già conosceva”. Ma il desiderio c’è, ed è anzi un bisogno considerato che le famiglie sostanzialmente non esistono (ci si confida l’8% dei ragazzi): il 51%, sempre secondo Durex, vorrebbe che questo insegnamento fosse obbligatorio, il 43% opzionale e solo il 6% è contrario. I dati dicono, senza sorprese, che fra chi in aula ha avuto anche un superficiale confronto su questi argomenti cresce la consapevolezza sulle malattie e sull’uso del preservativo: conoscere ci aiuta a rischiare meno, a rispettarci di più e a vivere esperienze più serene e libere”.

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