Il Gruppo di Interesse SITD per la Responsabilità Professionale, composto da Valeria Zavan, Lorenzo Somaini, Mariagrazia Fasoli e Pietro Casella, ha stilato un documento molto approfondito su alcol e idoneità alla guida, fornendo un’analisi che fa luce sulle principali problematiche normative, diagnostiche e pratiche. In particolare, il documento affronta le difficoltà della valutazione diagnostica richieste dalle Commissioni Mediche Locali (CML) al SERD di competenze. Un primo problema è rappresentato dalle diverse situazioni che possono prodursi a seconda dalle diverse prassi seguite dalle CML all’automobilista a cui sia stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza: può esservi o meno un invio al SERD, così come essere soggetto a valutazioni multidisciplinari, a numerosi esami tossicologici e a corsi di rieducazione socio-sanitaria.
Proprio per uniformare le procedure, Società Scientifica dei Medici Legali delle Aziende Sanitarie del SSN (COMLAS )- in collaborazione con Ministero della Salute, SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica), SIML (Società Italiana di Medicina del Lavoro), PUBLIEDIT (Agenzia Formativa) e con la partecipazione di membri di altre Società Scientifiche (tra cui la SITD), ha prodotto le prime “Linee di Indirizzo per le CML in materia di uso / abuso di Alcol e Idoneità alla Guida”. Il documento qui analizzato approfondisce le linee di indirizzo specificamente rivolte ai colleghi del SERD, “al fine di supportarli nella redazione di relazioni pertinenti alla richiesta, rispettose di tutte le norme riguardanti gli aspetti medico-legali della assunzione di alcol, basate su dati oggettivi e su interpretazioni fondate sulla evidenza clinica e sulla conoscenza della letteratura scientifica in materia”.
Appare opportuno premettere che la CML dovrebbe, in primo luogo, distinguere i soggetti che, guidando con tassi alcolemici oltre i limiti consentiti, hanno violato la legge per i più vari motivi da coloro che lo hanno fatto perché “impossibilitati” a comportarsi diversamente a causa di una patologia indotta dall’alcol o per qualsiasi altra causa all’alcol correlata e tecnicamente valutabile dal punto di vista medico. Qui entrano in campo le competenze specifiche degli esperti dei SERD, che tuttavia si scontrano con la difficile ricerca di criteri diagnostici pienamente condivisi che valutino la dipendenza da alcol. Scrivono a tal proposito gli autori della linee-guida: “In conclusione, gli attuali sistemi diagnostici, oltre a basarsi prevalentemente su informazioni riferibili solo dal soggetto stesso, si prestano a critiche rispetto alla arbitrarietà dei criteri utilizzati, al potere prognostico, alla reciproca concordanza. Non sembrano quindi fondati sulla solida base scientifica auspicabile per un utilizzo a scopi medico legali. Tra i due sistemi citati, l’ICD 10 presenta tuttavia il doppio vantaggio dell’utilizzo delle stesso termine (“dipendenza”) citato dal legislatore e della possibilità di porre anche una diagnosi basata su dati oggettivi come l’Uso Dannoso.”
“Fermo restando che il giudizio di idoneità compete alla CML, e non al medico del SERD, è tuttavia evidente che la relazione rilasciata a questo fine dovrebbe tener conto dell’obbiettivo per cui viene richiesta. Ciò significa che dovrà contenere nulla di più, e nulla di meno, di ciò che è pertinente alla capacità di astenersi dalla guida sotto effetto di alcol, che, soprattutto, dovrà riferirsi, per quanto possibile, a fatti e dati oggettivi e che dovrà evitare la citazione di informazioni ed interpretazioni eccedenti lo scopo. Ciò anche tenendo conto del fatto che l’utenza inviata dalle CML presenta in genere caratteristiche ben diverse da quelle dei pazienti che ai servizi si rivolgono per finalità riabilitative e richiede, di regola, una valutazione per riavere la patente e non certo per rimettere in discussione tutto il proprio stile di vita, come avviene in altri casi. (…)”. In definitiva, “Come si evince dal modello di impegnativa proposto nelle Linee di Indirizzo le richieste che la CML può rivolgere ai colleghi del SERT sono essenzialmente tre: a) valutazione diagnostica; b) monitoraggio valutativo per un determinato periodo; c) intervento informativo educativo mirato ad acquisire maggiore consapevolezza sugli effetti del consumo di alcool alla guida. In tutti questi casi il soggetto può trovarsi sia in condizioni di patente sospesa sia con idoneità alla guida con scadenza ridotta. Tutti gli interventi dovrebbero quindi essere svolti in tempo utile ad essere presentati alla successiva visita alla CML.”.
Si rimanda alla lettura del testo integrale per aprofondire i numerosi altri aspetti affrontati dagli autori.