TEMI E NUMERI DEL RAPPORTO ANNUALE DELL'ASS. ANTIGONE SUL CARCERE

data di pubblicazione:

15 Marzo 2021

Il XVII Rapporto sulle carceri dell’ass. Antigone è da numerosi anni una delle principali fonte informative sulla condizione carceraria in Italia. Il Rapporto presenta una struttura molto articolata, dove è possibile, grazie al contributo di numerosi esperti, ritrovare molti temi di interesse. Fra le principali tematiche affrontate, è possibile citare le dimensioni quantitative del fenomeno, la composizione sociale delle persone detenute, le ripercussioni del Covid sulla vita in carcere, le misure alternative, le misure di alta sicurezza e la questione dei suicidi. Partendo dalle dimensioni quantitative, il Rapporto constata un dato positivo: la riduzione del sovraffollamento, dato che vi è stata, al 28 febbraio 2021, una diminuzione del 12,3%, con una popolazione ristretta pari a 53.697 persone, ai minimi dal 2015. Ciò nonostante, il tasso ufficiale di affollamento rimane ancora alto, pari al 106,2%.

Riguardo alla composizioen della popolazione ristretta, rimane molto alta  (ma stabile rispetto al valore degli ultimi anni) la presenza di detenuti stranieri, pari a 17.291, che rappresentano il 32,5% dei detenuti. Il rapporto di genere rimane assai sbilanciato a sfavore degli uomini, che sono pari al 96% della popolazione caceraria, mentre le donne sono 2.250, circa il 4% del totale.  I minori detenuti nei 17 Istituti penitenziari minorili presenti in Italia sono 281, in netto calo rispetto a un anno fa, quando erano 374. Nel 2020 si sono verificati ben 61 suicidi nelle carceri italiane, pari a un tasso di 11 casi ogni 10.000 detenuti, che segna l’indice più alto da quasi 20 anni. Rimane molto alto l’indice dei casi di autolesionismo registrati dall’Osservatorio di Antigone, di 23,8 ogni 100 persone. Progressi positivi sono osservabili nell’area penale comprendente anche le misure alternative alla detenzione. Al 15 febbraio 2021, sono 61.589 le persone che stanno scontando una misura alternativa alla detenzione, in aumento rispetto al 2015.

Anche in questa edizione annuale, il Rapporto curato dall’ass. Antigone è arricchito dalla presenza di interessanti approfondimenti tematici, fra i quali possiamo menzionare la questione, molto delicata, delle torture in carcere, il capitolo delle cure sanitarie, della salute mentale e della somministrazione di psicofarmaci, il rapporto tra genitorialità e carcere, il lavoro in ambito carcerario, l’impatto della pandemia sulla salute dei detenuti, l’uso delle nuove tecnologie. Infine, nell’editoriale del Rapporto l’Ass. Antigone dettaglia quattro proposte per una riforma del sistema penitenziario più in linea con i diritti sociali dei detenuti: un nuovo Regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario, che superi i limiti del Regiolamento del 2000; lo stanziamento di adeguate risorse per le misure alternative e per la giustizia di comunità, anche attraverso il ricorso ai finanziamenti europei del Recovery Plan; lo stanziamento di maggiori risorse per modernizzare e migliorare la vita interna (spazi comuni delle carceri, nelle aule, nelle attrezzature sportive, nelle biblioteche, nei teatri, nelle officine, potenziamento delle infrastrutture digitali); lo stanziamento di risorse da investire nel capitale umano, adeguando in particolare gli organici di educatori professionali e di personale sanitario.

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