Il Ministro della Salute Speranza, in seguito alle prese di posizione di diverse associazioni contro la decisione di inserire il CBD nell’elenco delle sostanze stupefacenti, ha sospeso il provvedimento, in attesa di “approfondimenti e dei pareri richiesti all’Istituto Superiore di Sanità“. La sospensione è stata accolta positivamente dalle associazioni promotrici delle iniziative di dissenso contro l’annunciato inserimento del CBD nel novero delle sostazne psicotrope. “Per Denise Amerini, responsabile dipendenze di CGIL nazionale “la sospensione da parte del Ministro della Salute del decreto che inseriva il CBD tra le sostanze stupefacenti è un risultato importante, da ascrivere alla nostra mobilitazione. Una prima vittoria, che va nella direzione delle recenti affermazioni della medicina e della ricerca scientifica sul CBD, ma che, soprattutto, rende esigibile il diritto alla cura per tante persone affette da patologie spesso invalidanti.” Leonardo Fiorentini, segretario nazionale di Forum Droghe, sottolinea come “il decreto era illogico e antiscientifico, collocando fra le tabelle degli stupefacenti una sostanza che l’OMS nelle sue raccomandazioni all’ONU ha chiesto di rimuovere dalle convenzioni proprio perché non psicoattiva. Bene la sospensione, ma il Ministro deve ora cancellare le indicazioni del suo stesso Ministero che in piena crisi COVID ha dichiarato illecita la spedizione dei farmaci a base di cannabis e escluso la possibilità di produrre oli e capsule, riportando indietro le lancette della scienza farmaceutica di due secoli al decotto. Gettando medici, farmacisti e pazienti nella disperazione. È necessario aprire un tavolo coinvolgendo la Società Civile per provare a risolvere i troppi problemi legati alla prescrizione e all’approvvigionamento della cannabis terapeutica”.
28 Novembre 2023
BARRIERE E FACILITATORI PER L’HIV IN UN GRUPPO DI TRANSGENDER
Sono necessari interventi per abbattere le barriere individuali e strutturali, attribuibili principalmente alle identità di migranti e transgender