Secondo gli ultimi dati di Ministero e Iss otto Regioni e una PA – Bolzano in condizioni da lockdown generale e altre quattro vi sono vicine: “Epidemia in peggioramento, urgono nuove misure. Uscire di casa solo se necessario”
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto settimanale di monitoraggio che indica il raggiungimento da parte di quasi metà delle Regioni dello scenario 4 (indicatori tali da suggerire lockdown) delineato nel documento – Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale condiviso da Governo e Regioni sulla pianificazione degli interventi in relazione all’evoluzione dell’epidemia.
Si stima che ci siano più del 50% di possibilità che oltre metà delle Regioni vada in tilt per la saturazione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva. Anche perché il contact tracing ha fallito: solo un caso su due è stato rintracciato. Crescono anche i focolai nelle scuole ma al momento sono ancora limitati
Otto regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) e una PA (quella di Bozano) sono in uno scenario che prevede il lockdown generalizzato secondo il documento predisposto da Iss-Ministero e Regioni nelle scorse settimane.
Ma va male anche in Campania, Lazio, Marche e Toscana si prevedono in ogni caso misure più restrittive rispetto a quelle fino a qui messe in atto.
Questi alcuni dei dati riportati nell’ultimo monitoraggio di Iss e Ministero della Salute relativo all’andamento dell’epidemia da Covid 19. I dati si riferiscono al periodo 12-18 ottobre.
“La situazione descritta – scrivono Iss e Ministero – in questo report evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali e del raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali di diverse Regioni. Sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità nonché l’attuazione delle altre misure già previste nel piano “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di trasmissione per il periodo autunno-invernale”.
“Si invitano – prosegue il documento – nuovamente le Regioni a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello subregionale, e a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette. È fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
“Il carico di lavoro – ammette il report – non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing)”.
In questo senso Iss e Ministero ritengono “fondamentale che la popolazione riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo quando non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa quanto più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.
Infine, “invitano nuovamente le Regioni/PA a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”.