COVID: LA PAURA DELL'INCERTEZZA

data di pubblicazione:

19 Ottobre 2020

«Stiamo vivendo una sorta di disturbo post traumatico», spiega Loredana Cirillo, psicologa specializzata in adolescenti e genitori, che svolge attività clinica presso il centro Minotauro di Milano. «Possiamo girarci intorno, cercare parole più dolci, ma tutti l’abbiamo vissuto questo trauma. Finito il lockdown abbiamo goduto di un effetto freezing, un po’ come se avessimo congelato le nostre emozioni come forma di autodifesa. Ma era chiaro che il contraccolpo sarebbe arrivato, non c’era modo di evitarlo».
«Siamo una società abituata al controllo: abbiamo sempre bisogno di avere degli obiettivi, di pianificare un progetto, sia esso organizzativo o affettivo. È inevitabile che non avere certezze su quello che succederà domani crei angoscia».

Secondo la psicologa è importante parlare delle proprie paure, condividere le preoccupazioni, solo così è possibile abbassare il rischio di reazioni pericolose.
Viviamo un’epoca storica in cui spaventa parlare delle proprie fragilità, continua la psicologa, ammettere le proprie debolezze evita che la nostra ansia diventi rabbia verso gli altri, che possono essere i politici come i ragazzi degli aperitivi.
I nostri ragazzi stanno crescendo nel bel mezzo di un’epidemia mondiale ed è normale che facciano fatica a verbalizzare le loro paure e si comportino in modi strani, perché facciamo fatica anche noi. Insomma, non possiamo chiedere a loro delle performance che noi per primi non riusciamo a offrirgli. Dobbiamo tutti rassegnarci a convivere con un nuovo concetto di normalità.

 

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