MERCATO DELLA CANNABIS E INFILTRAZIONI CRIMINALI IN SPAGNA

data di pubblicazione:

12 Ottobre 2020

Un articolo del Guardian illustra recenti problematiche relative al mercato della cannabis in Spagna, e ai cannabis club, specie nell’area della Catalogna e di Barcellona. Complice la grave recessione che, causa Covid 19, sta duramente colpendo l’economia e in particolare il settore turistico-alberghiero, è aumentata negli ultimi mesi la presenza di organizzazioni criminali transnazionali nello spaccio di cannabis. Le ragioni sono varie: il basso rischio (raramente le pene detentive per spaccio di cannabis superano i due anni), l’accettazione sociale della cannabis, l’ampia disponibilità di appartamenti sfitti e terreni incolti per impiantare vaste piantagioni. Negli ultimi mesi, le unità speciali antidroga hanno distrutto 319 piantagioni e smantellato 34 organizzazioni criminali. Un altro fattore chiave che spiega l’attrattività della Spagna come paese produttore ed esportatore di cannabis è il basso prezzo della sostanza, il cui prezzo medio è di circa 5 euro la grammo, contro i 15 della media europea. Tutto ciò sta determinando che la Spagna, secondo l’allarme dei servizi di polizia, si appresta a diventare il principale paese produttore di cannabis a livello europeo. Un altro problema è l’ambiguo statuto legale dei cannabis club. Se da una parte la loro esistenza è legale, e la legge permette il consumo di cannabis fra i membri adulti iscritti, dall’altra esistono delle zone d’ombra a livello normativo, di cui si approfittano gruppi criminali.

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