L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia hanno messo a punto le raccomandazioni sul management dei disturbi da alcol in era COVID-19.
Il lavoro, pubblicato da Alcologia sul numero speciale “Alcol e COVID-19”, nasce dalla collaborazione favorita e coordinata formalmente dal Centro OMS per la ricerca sull’alcol in ISS con i Centri Alcologici Regionali della Toscana e della Liguria nella rete collaborariva nazionale I.CO.NA Italian Collaborating Network on Alcohol accreditata da anni attraverso il workplan concordato con l’OMS.
Di seguito una descrizione dei contenuti principali.
Management dei disturbi da uso di alcol in era COVID-19: raccomandazioni della Società Italiana di Alcologia
Il consumo di alcol in era COVID-19 rappresenta un’emergenza sanitaria per due ragioni. Difficoltà a gestire pazienti già affetti da disturbo da uso di alcol (DUA) e aumento del consumo di alcolici nella popolazione generale con relativi danni psico-fisici.
I pazienti affetti da DUA sono soggetti “fragili”. Sono a maggior rischio di contrarre il COVID-19 e in caso di infezione sono a maggior rischio di sviluppare sintomatologia severa.
Inoltre, l’isolamento sociale può favorire lapse e relapse. I servizi di alcologia hanno la necessità di modificare funzionalmente l’attività assistenziale per continuare a seguire in modo efficace i pazienti. Per quanto concerne la popolazione generale gli operatori sanitari dovranno identificare precocente i nuovi casi di DUA e in tutte le sedi opportune informarla che in era COVID-19 il consumo di alcol aumenta i rischi per la salute.
La SIA ha prodotto raccomandazioni basate su un’analisi dei bisogni emersa dal confronto tra realtà regionali che hanno contribuito a delineare in un’ottica di salute pubblica indicazioni condivise dalla rete dei centri di collaborazione del Centro OMS per la ricerca sull’alcol in ISS e con l’Osservatorio Nazionale Alcol che vengono rese di dominio pubblico per avviare un necessario processo di innovazione di pratiche e management di cui si sente la necessità e l’urgenza.
Le raccomandazioni SIA-ISS su disturbi da alcol e Covid-19
Alcol e coronavirus disease-19: la prevenzione che manca. Necessità e urgenza di rinnovamento organizzativo e funzionale della rete di cura del sistema sanitario nazionale
Lo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2 ha cambiato e continuerà a condizionare il modo di vivere di tutti, costringendo a drastici cambiamenti delle realtà e dei contesti di vita e lavorativi. Ha obbligato ad azioni di contenimento del contagio attraverso l’adozione di politiche inconcepibili sino a poco tempo prima. Sono stati adottati blocchi dapprima locali e poi nazionali di gran parte delle attività antropiche e produttive, disegnando realtà sociali caratterizzate dal distanziamento sociale e dall’isolamento precauzionale. Queste misure sono state importanti per limitare la circolazione del virus e contrastare la diffusione di una nuova malattia, COVID-19, che ha falciato soprattutto le persone oltre i 60 anni e determinato una vera e propria crisi sanitaria caratterizzata dalla saturazione della rete di ricovero e cura (in particolare di quella delle terapie intensive). Come rispondere alle nuove esigenze con le quali ogni Paese è stato obbligato a confrontarsi rispetto alle modalità operative tradizionali? Sappiamo infatti che queste modalità non sono state in grado di ovviare alla chiusura di strutture sanitarie e servizi ai quali usualmente si ricorre per i problemi di dipendenza. Al quesito cerca di dare una risposta il contributo del gruppo congiunto ISS-SIA.
Disturbi da uso di alcol e pandemia da SARS-CoV2
Dopo i primi casi in Italia di infezione da nuovo coronavirus COVID-19 è stato subito chiaro che l’attività clinica routinaria avrebbe avuto disfunzioni rilevanti. Le difficoltà organizzative delle Unità Operative di Alcologia (UOA) sono state numerose e hanno coinvolto vari ambiti: dal reperimento presidi individuali di sicurezza, del materiale igienizzante, della riorganizzazione degli spazi, dell’attivazione, ove possibile della telemedicina.
Disturbi da uso di alcole e pandemia da Sars-CoV2 – Gianni Testino