POLITICHE SULLE DROGHE E POPULISMO PENALE

data di pubblicazione:

2 Marzo 2020

Nonostante l’annunciata proposta sul carcere per lo spaccio di lieve entità, in caso di recidiva, della ministra Lamorgese sia probabilmente destinata a slittare, si sono registrate varie reazioni e prese di posizione alle dichiarazione della minista dell’Interno. Secondo Stefano Vecchio, Presidente di Forum Droghe, si tratta di “populismo penale”, incapace di prendere atto del fallimento delle politiche sulle droghe fin qui seguite: “Non sono bastati 30 anni di fallimentare repressione sulle droghe per attestare l’incapacità di affrontare il fenomeno con il codice penale? E’ necessario, al contrario, un cambio di rotta radicale nelle politiche sulle droghe centrato sul governo sociale del fenomeno e sulla prospettiva della Riduzione del Danno“. Una linea simile è espressa da Hassan Bassi, segretario di Forum Droghe: “E’ ora di smetterla con questo continuo richiamo al carcere quando si parla di droghe: non serve più carcere, serve un diverso approccio ai consumi di sostanze psicoattive e al mercato che ne consegue (…) La proposta della Ministra colpirebbe solo la parte più debole del mercato delle sostanze, anzi spesso dei semplici consumatori che operano nel piccolo spaccio per garantirsi sostanze per uso personale. E sopratutto un esercito di emarginati che trovano nel piccolo spaccio l’unico mezzo per il proprio sostentamento. Impegnare le forze dell’ ordine e riempire le carceri di piccoli spacciatori impedisce interventi ben più importanti contro i grandi signori delle mafie del narcotraffico. Uno spreco di inchiostro e di risorse inutile”.

LINK ALL’ARTICOLO

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo