HIKIKOMORI ALL'OSPEDALE PEDIATRICO MEYER DI FIRENZE

data di pubblicazione:

1 Marzo 2019

Fra gli adolescenti anche in Toscana cresce il fenomeno del “ritiro sociale”, conosciuto in giapponese come hikikomori: chiusi nella propria stanza, non vogliono più avere relazioni se non con il computer.

Sono 5.000 gli accessi all’anno in day hospital alla struttura di Psichiatria dell’infanzia e adolescenza e neuroriabilitazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
I ricoveri, comprese le urgenze psichiatriche (per cui sono a disposizione tre posti), sono 170.
Numeri in aumento per un reparto che si occupa della diagnosi, cura e riabilitazione dei bambini e degli adolescenti fino ai 18 anni con patologie di interesse psichiatrico.
L’approccio è multidisciplinare, lo staff della struttura è formato da 7 medici neuropsichiatri, 2 psicologhe, 3 dietiste, un educatore- pedagogista, 14 infermieri e 5 operatori socio sanitari.
La responsabile della struttura, Tiziana Pisano, afferma che i pazienti che accedono al reparto di Psichiatria del Meyer possono avere differenti disturbi, dai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, come anoressia e bulimia nervosa, ai disturbi del neurosviluppo, tra cui quelli dello spettro autistico, i disturbi della comunicazione, le disabilità intellettive e il disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD), di cui il Meyer è uno dei centri di riferimento della toscana.
Negli ultimi anni, spiega la dr.ssa Pisano, si sta osservando il fenomeno del “ritiro sociale”, definito dai giapponesi hikikomori.
Solitamente il disturbo ha inizio con episodi di inibizione sociale e di timidezza che, con il passare del tempo, portano a paura o a evitare qualunque situazione che presupponga un rapporto con la società.
Non di rado il ritiro sociale può essere espressione di un altro tipo di disturbo di ansia generalizzata, il disturbo d’ansia sociale, da separazione e il disturbo depressiovo maggiore.
Il paziente che si rivolge al servizio è seguito da un neuropsichiatra infantile, da uno psicologo e da un educatore.
Viene coinvolto in attività come l’arte terapia, la pet terapy con gli animali, attività di doppiaggio di film e video.
Vengono svolti esami di laboratorio e strumentali, dall’esame del sangue alle risonanze, fino a consulenze metaboliche e genetiche.
In alcune situazioni, in particolare nella fase acuta del disturbo, possono anche essere somministrati farmaci. Tutte le patologie sono multifattoriali e quindi devono essere affrontate a livello multidisciplinare.

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