SMETTERE DI FUMARE: UNA TESTIMONIANZA

data di pubblicazione:

10 Gennaio 2018

SIGARETTEGiuseppe Montefrancesco, direttore del sito Insostanza, riflette in un articolo sulla sua personale esperienza di (ex) fumatore, soffermandosi sul suo tentativo riuscito di abbandonare il fumo dopo molti anni di dipendenza. Pur premettendo che nel campo delle dipendenze non esistono metodi o ricette sicure e valide per tutti, Montefrancesco ritiene che per il tabacco accada più di frequente che con altre sostanze di smettere in modo autonomo e repentino. L’autoguarigione dalla dipendenza da tabacco sarebbe più diffusa dell’autoguarigione da altre dipendenze per il diverso rapporto instaurato dal fumatore con la sostanza: anche se non è valido per tutti, in genere nella dipendenza da tabacco soppraggiunge, prima o poi, il desiderio, anche contraddittorio, di smettere. Per Montefrancesco ciò che differenzia il tabacco da altre sostanze psicoattive è che ha effetti prevalentemente fisici e incide molto meno su quelli emotivi. “La dipendenza da nicotina ha “qualità” differenti dalle altre. In particolare non modifica lo stato emotivo del fumatore. A distanza di tempo noi non ci troviamo di fronte una persona diversa.
Questo accade con tutte le altre sostanze ma non con il fumo di sigaretta.
Il fumatore non sposa i tratti “emotivi” della malattia ma solo quelli fisici.
Quindi rimane lo stesso, con la stessa personalità e lo stesso carattere; anche dopo lungo tempo.
Il fumatore non tradisce nessuno perché non diviene differente da prima. Questo succede con l’eroina, la cocaina o l’alcol che inventano un altro uomo, nuovo e sconosciuto.
Allora può accadere che il lungo tempo passato con questa amante dia tempo che si sviluppi una specie di coscienza o di stanchezza”.

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