I CATINONI SINTETICI: UNA REVIEW

data di pubblicazione:

4 Settembre 2015

imagesIl n. 43 di Mission, periodico di Federserd liberamente consultabile online, contiene un’interessante review dei catinoni, considerati fra le principali nuove sostanze. Partendo da una definzione generale, è possibile classificare i catinoni come una classe di molecole molto simili alle amfetamine, e la cui diffusione è stimata in forte crescita. I catinoni sintetici sono analoghi del Catinone, una molecola naturale presente nella pianta del Khat ad azione stimolante. Sul piano degli effetti, prevalgono quelli stimolanti e per questo motivo, gli effetti dei catinoni sintetici sono comparabili ad amfetamine, ecstasy e cocaina: generalmente la loro assunzione comporta sensazioni di aumento dei livelli di energia, euforia, desiderio di socializzare, agitazione, sensazione di distacco, vista sfocata, midriasi, bruxismo, aumento della frequenza cardiaca e degli impulsi sessuali.

Il Catinone sintetico più noto è il Mefedrone. La review contiene brevi schede informative su una dozzina di Catinoni sintetici, che riassumono le principali informazioni disponibili in base alla (ancora scarsa) lettaratura scientifica esistente. Per limitarsi a una breve analisi del Mefedrone, che come anticipato è il  catinone più diffuso in commercio, al suo uso si associa “l’aumento dei livelli di energia, euforia, desiderio di socializzare, agitazione, sensazione di distacco, aumento della frequenza cardiaca e degli impulsi sessuali. Tra gli assuntori di Mefedrone vengono riportati effetti spiacevoli, quali una eccessiva sudorazione (alcuni soggetti riferiscono sudorazione con odore di pesce nel 67% dei casi), mal di testa (51%); palpitazioni (43%); nausea (27%), o dita fredde e bluastre (15%). Altri utilizzatori riportano stati di paranoia, allucinazioni e attacchi di panico in seguito ad un uso elevato della sostanza. Alcuni utilizzatori riportano un craving a volte più elevato rispetto a quanto sperimentato con altre droghe stimolanti. Ciò rappresenta un motivo che giustifica un uso di dosi superiori e per tempi più lunghi rispetto a quanto inizialmente previsto dagli assuntori. Tra i sintomi dell’astinenza si riportano congestione nasale e perdita del sonno. Tuttavia, in utilizzatori di grandi quantità di Mefedrone, vengono riportati sintomi tipici dell’astinenza da stimolanti. Ci sono evidenze che esso possa sviluppare dipendenza: in un 30% di casi riscontrati attraverso interviste telefoniche in UK riportavano tre o più criteri DSM che definiscono la dipendenza e quindi erano classificati come dipendenti. L’astinenza si manifesta anche con tolleranza, perdita del controllo e un forte desiderio di usare la sostanza nonostante i problemi ad essa associati.”

 Rivalta L. et alter, 2015, Review sui principali catinoni, Mission, 43, pp. 59-63.

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo