APPETITO E CANNABINOIDI: NUOVE CONOSCENZE E POTENZIALI APPLICAZIONI

data di pubblicazione:

20 Febbraio 2015

fame chimicaUn articolo pubblicato sulla rivista Nature sembra in grado di fare luce, almeno parzialmente, sui meccanismi e sui processi implicati nella cosiddetta “fame chimica”, sensazione piuttosto comune nei consumatori di cannabis. Nella sintesi dell’articolo, viene messo in evidenza che i ricercatori avrebbero dimostrato che la stimolazione dell’appetito che segue l’assunzione di cannabis è causata da specifici cannabinoidi. Analizzando le aree e i centri del cervello preposte al controllo dell’appetito, i ricercatori si sarebbero infatti accorti del comportamento anomalo di tali cannabinoidi, che attiverebbero cellule cerebrali che normalmente sopprimono l’appetito, provocando così nel soggetto la sensazione opposta.

Il risultato più interessante della ricerca, i cui risultati necessitano come è ovvio di approfondimenti e ulteriori studi, consiste nelle possibili implicazioni e ricadute pratiche a livello di ricerca e di cura. Infatti, i risultati di questa scoperta, che fanno luce su un aspetto finora sconosciuto dei circuiti neuronali dell’alimentazione, potrebbero essere alla base della creazione di nuovi tipi di farmaci per aumentare o per sopprimere l’appetito, a seconda delle necessità del paziente. Per valutare la potenziale importanza dello studio, è sufficiente pensare alle conseguenze che queste nuove conoscenze potrebbero rivestire al fine di ridurre l’inappetenza nei malati che soffrono di alcune patologie, quali il cancro, o per intervenire a livello di cura nell’area dei disturbi alimentari.

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