DECRETO ANTI-RAVE: INTERPRETAZIONI E CRITICHE

data di pubblicazione:

2 Novembre 2022

In risposta al rave party di Modena dei giorni scorsi, il governo ha inserito in un decreto legge una nuova norma specifica che sanziona in modo molto severo gli organizzatori e i partecipanti a questo tipo di eventi, prevedendo per i primi il carcere fino a sei anni e il sequestro dell’attrezzatura musicale. Mentre per il ministro dell’Interno Piantodosi la norma si applica solo per i rave party, diversi giuristi e magistrati paventano il rischio che essa venga applicata per vietare altre forme di protesta e di occupazione temporanea, come presidi sindacali e occupazioni scolastiche.Un articolo di Start Magazine riassume la questione ospitando vari pareri sulla norma anti-rave. Il ministro Piantodosi sostiene da una parte che provvedimenti simili contro i rave sono previsti in vari paesi europei, dall’altra che la norma è circoscritta ai rave. Tuttavia, molti giuristi ritengono che, per come la norma è stata scritta, potrebbe estendersi a qualunque raduno che l’autorità pubblica reputi pericoloso a suo giudizio. Un’altra critica rivolta è che “(…) sulla base di un presupposto di pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica, ogni adunanza di più di 50 persone su terreni o edifici altrui pubblici e privati potrebbe ricadere nel reato previsto dal decreto. Anche riunioni non autorizzate a carattere politico, educativo o sportivo, tanto per fare degli esempi”. Di parere opposto il giurista Giovanni Guzzetta: “Questa materia è disciplinata dalla Costituzione. L’art. 17 garantisce la libertà di riunirsi e prevede che la riunione sia tutelata entro certi limiti. Il testo dell’articolo 5 del decreto-legge 162 del 2022 pone come condizioni per la sanzione penale proprio il pericolo per salute pubblica, l’ordine pubblico e dell’incolumità pubblica. Dal punto di vista dei presupposti, dunque, siamo perfettamente nei confini consentiti dalla Costituzione. È, poi, una scelta politica del legislatore stabilire che tipo di sanzioni prevedere, ma certo non si può dire che si tratti di una norma illiberale perché rientra perfettamente nella cornice della Costituzione. La Carta, poi, prevede un obbligo di preavviso per riunioni di questo genere, come nel caso dei rave party che avvengono senza preavviso con le occupazioni di proprietà altrui”.

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