SALUTE MENTALE E USO DI FARMACI IN ITALIA: AUMENTANO LE PRESCRIZIONI DI ANTIDEPRESSIVI

data di pubblicazione:

5 Novembre 2022

Un articolo de Il Sole 24 ore contiene dati recenti sulle prescrizioni di farmaci utilizzati per i disturbi legati alla salute mentale, con un approfondimento sugli antidepressivi, le cui prescrizioni sono in aumento. AIFA ha pubblicato il rapporto OSMED sul consumo di farmaci in Italia nel 2021, che utilizza i flussi di dati (anonimizzati) provenienti dalle tessere sanitarie elettroniche, in grado quindi di restituire i dati reali sui consumi di tutti gli assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Le dosi assunte di antidepressivi nel 2021 sono aumentate rispetto all’anno precedente del 2,4%. Stessa tendenza concerne i farmaci in uso per la cura di schizofrenia, disturbi deliranti, disturbi dell’umore come il disturbo bipolare, il cui consumo è aumentato dal 2014 al 2021 del 20%, con 10 DDD per 1000 nel 2021 e gli ansiolitici, di cui si assumono 54 DDD per 1000 abitanti nel 2021, contro le 40 DDD per 1000 del 2014. “Circa il 7% degli italiani ha assunto antidepressivi nel 2021, con picchi di oltre il 10% in Liguria e Toscana e prevalenze inferiori nel Meridione. La metà ha più di 67 anni e la categoria che ne assume maggiormente sono le donne anziane: il 27,5% delle over 85.”
Molto interessanti sono anche i dati provenienti da una rete di Medici di Medicina Generale, in grado di dare indicazioni e fornire stime sulle nuove diagnosi di disturbi di salute mentale, sull’uso di farmaci e sulle caratteristiche socio-demografiche delle persone con problematiche di salute mentale: “Grazie a una rete di 800 Medici di Medicina Generale sparsi sul territorio, è stato possibile raccogliere anche dei dati sulle nuove diagnosi e prescrizioni di antidepressivi, su un bacino di 119 mila utenti.
Si contano 6,7 nuovi casi di depressione ogni 1000 pazienti – addirittura 9 casi per 1000 fra le donne – un 6,4% in più rispetto al 2020, anno non certo facile per la pandemia.
Nel complesso, il 13% degli italiani e delle italiane presi in carico da questi 800 medici sentinella ha una depressione diagnosticata. Si tratta di percentuali in crescita dal 2019 per tutte le fasce d’età e aree geografiche. Convive con una diagnosi di depressione il 6% degli under 45 esaminati, il 15,3% dei 46-65 enni, il 19,2% dei 66,74 enni, il 22,3% dei 75-84 enni e il 25,2% degli over 85.
Il fenomeno è quasi certamente sottostimato: quante persone vivono una depressione senza chiedere reale aiuto e senza una diagnosi concreta da parte del medicoÈ importante avere entrambi questi dati – diagnosi e uso dei farmaci – per capire quante persone con diagnosi vengono trattate farmacologicamente: una persona su tre, con percentuali in crescita con l’aumentare dell’età, dove è meno facile proporre percorsi di supporto psicologico. Assume antidepressivi il 16,8% degli under 45, il 26% dei 46-65 enni e il 36% dei 66-74 enni. Va detto che la metà di loro ne ha fatto uso per meno di sei mesi, e un anziano su dieci ha ricevuto una sola prescrizione, che suggerisce – scrivono gli autori – quanto sia diffusa la prassi di prescrivere questi farmaci affiancandoli ad altri in patologie non depressive, che potrebbero dunque essere trattati con approcci di tipo non farmacologico, come sostegno psicologico.
Il numero di dosi giornaliere però non è un indicatore così interessante per capire come gli italiani gestiscono realmente la propria depressione. Sono tante, sono poche? Non possiamo rispondere senza considerare che l’aderenza terapeutica, cioè il numero di persone che li assumono bene, ovvero che seguono la terapia come dovrebbero, è molto bassa, anche fra i più giovani. Si stima che dopo 5 mesi la metà delle persone abbia interrotto la terapia.
A un anno dall’inizio, solo il 38% sta ancora assumendo il farmaco nelle dosi e nei tempi prescritti, e fra gli anziani le cose vanno peggio. Si passa dal 43% dei 45-54 enni che ha buona aderenza terapeutica, al 24,4% degli over 85. Solitamente si propone un utilizzo di 2-3 settimane a cui segue una valutazione dell’efficacia della terapia, per decidere se proseguire per i 6-9 mesi con mantenimento fra l’anno e i tre anni, oppure scegliere altri farmaci. La letteratura mostra tuttavia che solo il 40% circa delle persone che inizia un percorso con antidepressivi ne fa uso per più di tre mesi.”

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