LIBRO BIANCO SULLE DROGHE: ESCE LA TREDICESIMA EDIZIONE DAL TITOLO "LA SFIDA DEMOCRATICA"

data di pubblicazione:

13 Luglio 2022

E’ uscita la tredicesima edizione del LIBRO BIANCO, report indipendente sulle conseguenze del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società, che ogni anno viene presentato in occasione della Giornata Mondiale sulla droghe. 

Si tratta di un report, a cura di una serie di associazioni ed enti nazionali, che fa il punto sugli effetti della legge sul sistema penitenziario e giudiziario italiano.
L’edizione del 2022 è sostanzialmente divisa in tre parti: la prima è dedicata, come ogni edizione, alle conseguenze penali e sanzionatorie del DPR 309/90, la parte centrale riguarda l’esito del referendum sulla cannabis e il giudizio di inammissibilità da parte della Corte Costituzionale, mentre l’ultima parte si concentra sul percorso e sulle conclusioni della Conferenza Nazionale sulle droghe che si è tenuta a Genova lo scorso novembre.
I dati più significativi che emergono dalla prima parte del report riguardano il sovraffollamento delle carceri: “(…) La legge sulle droghe è il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri. Basti pensare che senza detenuti per art. 73 (spaccio) o senza detenuti dichiarati “tossicodipendenti” non si avrebbe alcun problema di sovraffollamento nelle carceri italiane”.
Secondo da quanto emerge dai dati il 30% dei detenuti, 10,350 persone, entrano in carcere per imputazioni o condanne sulla base dell’art. 73 del Testo unico.
Anche la percentuale di detenuti in carcere a causa del DPR 309/90 rimane stabile rispetto allo scorso anno, attestandosi sul 34.88% del totale, che risulta quasi doppia rispetto alla media degli altri paesi europei. Altro dato preoccupante è quello riguardante l’ingresso e la presenza in carcere di persone definite “tossicodipendenti; “(…) lo sono il 35,85% di coloro che entrano in carcere, mentre al 31/12/2021 erano presenti nelle carceri italiane 15.244 detenuti “certificati”, il 28,16% del totale più di 1000 in più rispetto all’anno precedente. Si tratta del record percentuale, oltre i livelli della Fini-Giovanardi (27,57% nel 2007), alimentato dall’aumento degli ingressi in carcere di persone che usano sostanze”.
S
egnano invece un minimo storico, dal 2007, i dati riguardanti le segnalazioni al Prefetto per consumo di sostanze illecite, che sono state 31.914 nel 2021, come pure in diminuzione i minori segnalati, che si attestano sui 2643, di cui il 98% per possesso di cannabis.
Di segno opposto sono invece i dati sulle sanzioni, che “(…) sono tornate ai livelli pre-pandemia: 12.329 nel 2020 (+43,6%). Nel 2021 sono state comminate nel 38,63% dei casi mentre resta irrilevante la vocazione “terapeutica” della segnalazione al Prefetto: pur raddoppiate sono solo 193 le persone sollecitate a presentare un programma di trattamento sociosanitario; nel 2007 erano 3.008. Sostanzialmente costanti le segnalazioni ai Ser.D., 4309 nel 2021″. 

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