CONSUMI E VITA DELLE PERSONE CHE USANO SOSTANZE DURANTE IL PRIMO LOCKDOWN

data di pubblicazione:

28 Gennaio 2022

Una ricerca qualitativa, a cura di Stefano Bertoletti (CAT- Forum Droghe), Claudio Cippitelli (Parsec), Emanuele Perrone (Parsec) e Susanna Ronconi (Forum Droghe), condotta durante le fasi iniziali della pandemia, esplora le strategie di azione, la vita e gli usi di sostanze dei consumatori alla luce delle limitazioni del primo lockdown di marzo-maggio 2020. Dal punto di vista metodologico, la ricerca (liberamente consultabile e scaricabile) è stata “orientata a indagare e conoscere le strategie soggettive di chi usa, ad adottare la loro prospettiva, a mettere al centro il ruolo del contesto, a recuperare la complessità”. Sono cinque gli ambiti analizzati: 1. La vita ai tempi del covid; 2. Le variazioni del consumo durante il lockdown; 3. Le strategie di autoregolazione ai tempi del Covid; 4. I servizi al tempo del lockdown; 5. Apprendimenti dall’esperienza Covid-19.

Dalle interviste in profondità condotte con consumatori diversi per età, storia e stile di consumo, contesto di vita emerge un ritratto di persone capaci di orientarsi in situazioni di incertezza e rischio, di calibrare i propri consumi al mutato contesto e alle nuove e diverse situazioni personali, di compiere scelte riflessive e consapevoli. Pur nella differenza delle storie e degli orientamenti, e anche in presenza di diversi gradi di disagio o difficoltà, emergono con forza autoriflessività e consapevolezza, e la capacità di autoregolarsi e compiere scelte funzionali pur in una situazione così estreme.

Nelle conclusioni gli autori scrivono: “L’immagine che emerge dai risultati della ricerca è quella di un consumatore autoriflessivo circa il proprio uso, oltre che circa la propria vita e il mondo in cui vive. Anche in presenza di traiettorie diverse, tra diminuzione, aumento o stabilità dei consumi, e di diversa percezione delle proprie capacità di controllo e regolazione, la riflessività circa tutte le variabili in gioco – ragioni e obiettivi dell’uso, modalità, rischi e misure di limitazione dei rischi, effetti e risposte soggettive all’uso, influenza del setting – appare elevata e articolata. Questa attitudine riguarda tutte le tipologie di persone intervistate, incluse quelle che vivono in situazioni più difficili socialmente, e include tutti i modelli di consumo. (…) In sintonia con il tema della autoriflessività, emerge una gamma ampia e diversificata di strategie individuali di regolazione, adattamento e controllo dell’uso, guidate dalla ricerca di una funzionalità correlata tanto al set (aspettative rispetto all’uso mutate, in relazione alla nuova condizione, al diverso scandirsi del tempo quotidiano, ai nuovi “sentimenti” della pandemia) e al setting (mutati obiettivi e modi dell’uso al mutare dei contesti relazionali). I risultati della ricerca evidenziano e confermano capacità e competenze di autoregolazione anche in situazioni limite come la pandemia, rivelando un consumatore che si fa attore del suo contesto di vita e di consumo attraverso scelte e strategie funzionali al proprio benessere e interesse. Queste capacità si sono rivelate anche per quei consumatori che vivono in condizioni di marginalità e per coloro le cui traiettorie sono caratterizzate dalla presenza di momenti di uso intensivo e/o problematico.”

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