GLI EFFETTI DEL LOCKDOWN MISURATI IN UNO STUDIO

data di pubblicazione:

20 Luglio 2020

Sono stati pubblicati sull’International Journal of Environmental Research and Public Health i risultati del progetto COCOS (Covid Collateral ImpactS), ideato e condotto dalla professoressa Maria Rosaria Gualano e dal dottor Gianluca Voglino.
Il Gruppo di Ricerca della Sezione di Igiene del Dipartimento di Scienze della sanità pubblica e pediatriche dell’università degli studi di Torino, si occupa da anni di approfondire il tema del benessere mentale in un’ottica di sanità pubblica.
Lo studio è stato realizzato nelle ultime due settimane della fase 1 (19 aprile – 3 maggio 2020), valutando l’impatto del lockdown sui comportamenti e sul benessere degli italiani
.

Dalle interviste condotte su un campione di oltre 1500 soggetti, tutti maggiori di 18 anni d’età, la salute mentale sembra essere un problema significativo. Si possono evidenziare profili di fragilità tra le donne, i più giovani e tra coloro i quali hanno subito difficoltà economiche legate al lockdown.
I dati mostrano che il 23,2% degli intervistati ha avuto disturbi di tipo ansioso, il 24,7% sintomi depressivi, il 42,4% disturbi del sonno e, per quest’ultima patologia, la probabilità di essere colpiti risulta doppia tra le donne. Ulteriori dati circa l’accesso alle cure, l’uso della mascherina e la paura di uscire e svolgere attività indotta dalle pressioni sociali saranno pubblicati dai ricercatori nelle prossime settimane e presentati al congresso mondiale di sanità pubblica che si terrà ad ottobre 2020.

“Bisogna mettere al centro dell’agenda di sanità pubblica la cura della salute mentale del cittadino – dichiara la professoressa Maria Rosaria Gualano che ha condotto la ricerca – in quanto la sofferenza mentale potrebbe rappresentare un’ennesima pandemia di cui occuparsi a livello globale, soprattutto per i soggetti più a rischio come i giovani, le persone sole e chi ha perso o rischia di perdere il lavoro”.

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