APPELLO FICT ALLA POLITICA SULLE DIPENDENZE

data di pubblicazione:

10 Giugno 2018

Luciano Squillaci, presidente FICT, a margine dell’incontro con i rappresentanti degli oltre 600 servizi per le dipendenze gestite dai Centri FICT a Bologna, lancia un allarme rispetto ai vuoti e alle lacune normative e organizzative che da anni il sistema di cura delle dipendenze si trova ad affrontare. Sono numerosi i problemi messi in rilievo da Squillaci: dal sottofinanziamento delle strutture al problema di emersione e di trattamento delle nuove dipendenze, dai posti disponibili insufficienti nelle comunità terapeutiche ai vuoti normativi e politici sulle dipendenze.

“Squillaci menziona poi alcuni dati, “gli unici “ufficiali” che abbiamo – afferma – sono quelli delle ultime relazioni al Parlamento ed oggi li mettiamo a confronto con i dati dell’Osservatorio FICT: c’è una discrasia tra i dati del consumo e le risposte effettive che il sistema dei servizi pubblici e privato sociale riescono a dare. Secondo i dati del 2015, sappiamo che circa 460 mila persone in Italia hanno bisogno di trattamento terapeutico per una dipendenza, ma solo 140 mila vengono effettivamente trattati dai servizi e di questi120 mila usano eroina come sostanza primaria. Parliamo di servizi in generale, perché poi in particolare agli enti del privato sociale, almeno per le vie “ufficiali”, arriva solo il 10% dell’utenza.

La FICT, come del resto molte altre realtà del privato sociale, lavora da oltre 10 anni con servizi specifici che mirano a rispondere ai bisogni legati a dipendenze alle quali un sistema ingessato, rimasto alla normativa degli anni 90, non riesce a raggiungere. E così nel 2017, dai dati dell’Osservatorio FICT, nei nostri servizi territoriali i Centri della Federazione hanno raggiunto oltre 56.547 mila persone con problemi di dipendenza da nuove sostanze di abuso, da farmaci, fino alle dipendenze cosiddette comportamentali, senza sostanza, prima su tutte il gioco d’azzardo.”
“Purtroppo però sono servizi che nessuno riconosce, perché la macchina legislativa, nel frattempo, non si è aggiornata al repentino mutamento delle dipendenze”. “Il sistema ufficiale, oggi, spiega Squillaci, riesce a rispondere solo alle dipendenze “classiche”, accogliendo una parte minoritaria del fenomeno.” Non solo, problemi di budget rendono anche difficoltoso il diritto alla cura: i dati del 2016 infatti ci mostrano come su 143 mila tossicodipendenti in carico presso i Servizi pubblici solo15.563 hanno la possibilità di accedere alle comunità terapeutiche, ovvero circa l’11%“.

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