PRIMO BILANCIO SULL'ATTIVITA' DELLE DUE NARCOSALE FRANCESI

data di pubblicazione:

19 Febbraio 2017

narcosalaNei mesi scorsi sono state aperte in Francia due narcosale, una a Parigi e l’altra a Strasburgo. L’iniziativa è sorta in mezzo a  polemiche e opposizioni, soprattutto di una parte dei residenti parigini, timorosi di ripercussioni negative sulla sicurezza. Ora, sono disponibili le prime valutazioni sull’esperienza, che nel complesso è stata positiva in termini di affluenza e di riscontri dell’utenza. Nella struttura parigina si conta una media di 175 presenze al giorno in quattro mesi. Il 30% degli utenti non frequenta altri centri di cura. Un operatore del centro si occupa in modo specifico del reinserimento socio-lavorativo degli utenti. A distanza di alcuni mesi dall’apertura, grazie a incontri di sensibilizzazione, le proteste dei residenti sono andate scemando.

A Strasburgo la media giornaliera di accessi è più bassa, fra le 20 e le 25 persone. Il bilancio provvisorio della direttrice del centro è pero ampiamente positivo: “Danièle Bader, direttrice dell’associazione Ithaque, che gestisce la narcosala, sottolinea che il lavoro si e’ realizzato in “un clima piu’ calmo rispetto a Parigi”. Puo’ darsi perche’ il Sindaco della citta’, Roland Ries (partito socialista) ha subito sostenuto l’installazione della struttura, e che il numero scarso di residenti in questa zona ha limitato le proteste. Il consiglio comunale ha votato per la sua installazione al 90%. La presenza di narcosale identiche nei Paesi frontalieri come la Germania (24 centri) e la Svizzera (30) hanno senza dubbio giocato un ruolo.
“Abbiamo molto preso in considerazione l’aspetto sanitario” insiste Bader sottolineando questa necessita’ di “venire in aiuto delle persone”. Nel contempo, la prima paura dei consumatori e’ stato quella di essere individuati dai poliziotti, la seconda quella di essere pizzicati. Situazione che non si e’ verificata. “Al momento, i consumatori non sono stati disturbati”.

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