TOGLIERE IL MERCATO DELLA CANNABIS ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA

data di pubblicazione:

24 Agosto 2016

cannabisQuello delle cosiddette “droghe leggere” è un tema molto controverso. E che va trattato con intelligenza e cognizione di causa. Soprattutto, evitando le strumentalizzazioni politiche che, purtroppo si sprecano, nel nostro Paese, su questo e su tantissimi altri temi.
Le strumentalizzazioni nascono dalla disinformazione.
Oggi ci troviamo davanti ad un controsenso: quello di un Paese dove la vendita di alcolici e superalcolici è pressoché libera e quasi senza limiti. È vietata ai minorenni, ma sappiamo bene quanto sia facile aggirare questo divieto. Gli effetti di alterazione mentale provocati dall’alcol non sono certo meno dannosi di quelli che provoca la cannabis. Motivo per cui è paradossale che la vendita di alcolici sia legale, e quella di cannabis no. La cannabis può diventare pericolosa solo nel momento in cui possa aprire la strada verso il consumo di ben altre droghe, quelle “pesanti”, che creano una fortissima dipendenza fisica e devastano l’organismo, portando, a seconda delle tipologie, molto spesso alla morte.

Il fattore preponderante è il circuito dello spaccio: chi vende illegalmente marijuana e hashish quasi sempre spaccia anche droghe pesanti. Di conseguenza è comprando le droghe leggere nei circuiti criminali che il consumatore rischia ogni giorno di diventare anche consumatore di droghe pesanti, dal momento che lo spacciatore cercherà in ogni momento di fargli provare anche l’altra “merce”.

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