SINTESI DEI LAVORI DELLA CONFERENZA NAZIONALE: IL PUNTO DI VISTA DI AMERINI (CGIL)

data di pubblicazione:

30 Novembre 2021

Denise Amerini, responsabile Dipendenze e carcere dell’area Welfare Cgil, sintetizza in un intervento per Collettiva, il sito di Cgil, i lavori della Conferenza Nazionale sulle Dipendenze e della Fuoriconferenza, promossa in parallelo da una rete di organizzazioni e associazioni. Secondo Amerini, gli spunti provenienti dalla Conferenza Nazionale sono interessanti, e se effettivamente recepiti in sede politica, potrebbero portare a degli importanti cambiamenti sui servizi e per gli utenti. Scrive Amerini: “L’approccio repressivo dell’attuale legislazione sulle droghe e la guerra alla droga hanno dimostrato il loro fallimento. L’obiettivo di un mondo libero dalle sostanze è irrealistico, tanto più di fronte alle profonde trasformazione di questo fenomeno: nuove sostanze, nuovi consumatori, nuovi stili di vita e di consumo, spesso compatibili con la vita della persona e della comunità. È invece sempre più evidente che la politica ha il compito di governare in tutt’altro modo i rischi connessi all’uso e all’abuso di sostanze e un piccolo passo in questa direzione è stato compiuto con la VI Conferenza nazionale sulle dipendenze, che si è tenuta a Genova e si è conclusa nel pomeriggio di domenica 28 novembre con la relazione finale della ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. Un appuntamento atteso da 12 anni preceduto il 26 novembre da una giornata autoconvocata, il “Fuoriconferenza” promosso da una rete di organizzazioni e associazioni, di cui fa parte la Cgil, insieme a Forum Droghe, Cnca, Gruppo Abele, Comunità di San Benedetto e altri, dal titolo “Stop war on drugs, facciamo pace con le droghe e con chi le usa”.

A questa iniziativa, voluta per portare un contributo della rete alla Conferenza istituzionale, molti sono stati gli interventi che si sono succeduti, e che hanno dimostrato, fornendo numerosi dati oggettivi, come le politiche di questi 30 anni, basate su una logica esclusivamente repressiva, quella che informa la legge 309/90, abbiano avuto come risultato la patologizzazione dei consumi e dei consumatori, e la criminalizzazione dei consumatori, contribuendo in maniera esponenziale all’incremento della popolazione carceraria. (…) A conclusione dei lavori, non possiamo che esprimere soddisfazione per il fatto che non solo la Conferenza si sia svolta, e non era scontato viste le premesse, ma anche per l’accoglimento di quei temi che erano rimasti estranei e che solo grazie all’impegno della rete sono stati recepiti, e messi a valore. Anche la scelta del luogo non è indifferente, assume un valore simbolico: Genova è stata sede dell’ultima vera conferenza del passato, visto che le due successive, a Palermo e a Trieste, di fatto sono servite solo a ratificare le scelte governative.”

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