Dipendenza da cibi ultra processati: uno studio USA

la generazione dei 50 60 enni è quella più coinvolta in questo trend alimentare

Per i ricercatori questa dipendenza, che negli USA è più alta di quella relativa all'alcol e al tabacco, ha diverse cause. La prima è da ricercarsi nel processo di conversione agli alimenti industriali, ricchi di additivi, conservanti, sale e grassi, avvenuta a cavallo tra anni ‘70 e ‘80.

data di pubblicazione:

20 Ottobre 2025

Da una ricerca realizzata negli USA è emerso che il 21% delle donne e il 10% degli uomini tra i 50 e i 65 anni di età ha una relazione con i cibi ultra-processati compatibile con una diagnosi clinica di dipendenza. La ricerca, pubblicata di recente sulla rivista Addiction, ha raggiunto con interviste telefoniche oltre duemila over 50 americani, selezionati per essere rappresentativi dell’intera popolazione.

Per i ricercatori questa dipendenza, che negli USA è più alta di quella relativa all’alcol e al tabacco, ha diverse cause. La prima è da ricercarsi nel processo di conversione agli alimenti industriali, ricchi di additivi, conservanti, sale e grassi, avvenuta a cavallo tra anni ‘70 e ‘80.

La conseguenza di questa processo nella società americana ha investito soprattutto le persone nate in quegli anni. “(…) I 50-60enni di oggi sono cresciuti in mezzo a questo periodo di cambiamento, bombardati di pubblicità e circondati di alimenti ultra-processati, mentre i 70-80enni erano già entrati nella vita adulta e realisticamente erano più attrezzati per resistere al richiamo di questi alimenti”.

L’ipotesi era quindi che la dipendenza da cibi ultra-processati sia più comune tra gli adulti della cosiddetta generazione X e tra i baby boomer più giovani, e molto più rara in età più avanzata. E lo studio, in effetti, lo ha confermato.

Lo studio conferma anche una associazione con la salute e l’isolamento sociale: “(…) il rischio di dipendenza da alimenti ultra-processati è molto più elevato tra chi definisce il proprio stato di salute mentale o fisica scarso o mediocre, o che afferma di sentirsi a volte, o spesso, isolati dagli altri”.

Anche la differenza di percentuali tra uomini e donne emerge in modo evidente dallo studio.  Solitamente le dipendenze in età avanzata sono più comuni nel sesso maschile: sia se parliamo di tabagismo che di alcolismo, ad esempio, a soffrirne più spesso sono sempre gli uomini.

In questo caso l’ipotesi degli autori dello studio è che sia legata ad un altro trend alimentare diffusosi negli Stati Uniti nel corso degli scorsi decenni: la moda dei cibi dietetici, e il conseguente marketing di prodotti industriali dimagranti, indirizzato principalmente al genere femminile, a partire dagli anni ‘80.

Il paradosso è che questi cibi “(…) si riflettono principalmente proprio sul peso: a prescindere dall’età, le donne in sovrappeso avevano una probabilità 11 volte superiore di essere dipendenti dal cibo ultra-processato, gli uomini addirittura 19 volte superiore”.

Per gli autori dello studio le prospettive future non sono positive. “Bambini e adolescenti oggi consumano una percentuale di calorie derivanti dagli alimenti ultraprocessati ancora più alta rispetto a quella che consumavano da giovani le persone che oggi sono arrivate alla mezza età. Se le tendenze attuali dovessero continuare, le generazioni future potrebbero quindi mostrare tassi ancora maggiori di dipendenza da alimenti ultra-processati in età adulta”.

 

 

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