LIBERALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA IN COLORADO. ALCUNI ELEMENTI DI ANALISI

data di pubblicazione:

6 Luglio 2015

index2Fra gli Stati USA che negli ultimi anni hanno adottato provvedimenti legislativi di legalizzazione/liberalizzazione della cannabis (nonostante, a livello federale, la cannabis rimanga una sostanza proibita), il Colorado ha optato per un modello di sostanziale liberalizzazione, anche se ovviamente sottoposto a un ferreo sistema di controlli e permessi. A distanza di più di un anno dall’approvazione della legge, appare innegabile il successo commerciale e fiscale dell’iniziativa, che inoltre secondo i primi dati non avrebbe determinato un aumento dei consumatori. Nonostante le contraddizioni e le problematicità di questo esperimento, nel complesso l’opinione pubblica del Colorado sembra valutare positivamente la sperimentazione. Come racconta Marco Perduca per il quotidiano il Manifesto, “Le licenze fissano i (pochi) luoghi in cui è possibile commerciare la pianta e i suoi derivati, e definiscono le (limitatissime) possibilità di consumo in pubblico della sostanza. In virtù del proibizionismo federale, rimane ancora irrisolta la questione dell’apertura di conti bancari dove poter depositare i proventi delle vendite. Per tale ragione, i lavoratori sono pagati quotidianamente, ma rimane il rischio per la custodia dei sostanziosi incassi, specie nel fine settimana quando arrivano i turisti da fuori. Nonostante ciò, negli ultimi dodici mesi si sono registrate solo un paio di rapine. L’introduzione della legalizzazione in Colorado mirava a tener sotto controllo il numero dei consumatori, limitare il mercato nero, calmierare i prezzi, imporre tasse e distribuire gli introiti per progetti socio-sanitari non necessariamente legati al consumo problematico degli stupefacenti. Nei primi dodici mesi, si calcola che attraverso l’imposizione di un 22% di tasse (percentuale scandalosamente alta per gli USA) nelle casse del governo locale siano entrati intorno agli ottanta milioni di dollari. Meno dei 100 previsti, ma sicuramente significativi. Per il momento, non è stato notato un incremento nel consumo”.

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