REPORT CREA SANITA’ SU SERVIZI DI CURA DIPENDENZE (2a PARTE)

data di pubblicazione:

10 Settembre 2021

Nei giorni scorsi è stato diffuso uno studio di grande importanza, a cura di CREA Sanità, che esamina e valuta il mondo delle tossicodipendenze da più punti di vista, dall’offerta e dalle caratteristiche dei servizi di cura pubblici e privati, all’impatto economico, giudiziario e sociale del fenomeno. Fra i punti principali sviluppati, il modello predisposto stima che, in Italia, il costo (2019) attribuibile alle dipendenze dalle droghe sarebbe pari a € 8,1 mld, che sommato al valore economico degli stupefacenti consumati (€ 15,8 mld.), porta a stimare l’impatto economico complessivo del fenomeno in € 23,9 mld. Di seguito, si conclude la sintesi del report, attraverso ampi stralci scelti. “La presa in carico tipica dei pazienti prevede l’accertamento, con esami su matrice urinaria o cheratinica, di uno stato di abuso e/o dipendenza da sostanze stupefacenti e la conseguente formulazione di un piano terapeutico composto da diversi interventi. Questi ultimi comprendono trattamenti medico-farmacologici (visite, screening di verifica per sostanze d’abuso e trattamenti farmacologici) associati a trattamenti psicologici/psicoterapeutici. I principali trattamenti farmacologici distribuiti nei Ser.D sono il metadone, la buprenorfina e la buprenorfina in associazione al naloxone (quest’ultimo distribuito singolarmente come antidoto per i pazienti a rischio o in overdose). (…) I farmaci per i disturbi da dipendenza possono essere associati ad altri farmaci (antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici, ipnotici, antiepilettici e sedativi) per ridurre eventuali disturbi da uso di sostanze stupefacenti e per il trattamento sintomatico dell’astinenza. A questi trattamenti si affianca un nuovo approccio terapeutico, di recente introduzione, che prevede l’utilizzo di farmaci long acting, già ampiamente utilizzati nell’ambito della salute mentale; evidentemente questa opzione terapeutica implica una possibile riduzione di frequenza dei controlli, nonché un miglioramento di aderenza al trattamento ed una riduzione dei fenomeni di diversion e misuse.

(…) Il costo complessivo per l’assistenza dei soggetti con dipendenze patologiche in carico presso i Ser.D, nel 2019, è risultato pari a € 1.044.057.579, in diminuzione del -10,8% rispetto al 2012 (si tenga presente che tale riduzione potrebbe essere sottostimata poiché la voce del flusso nell’anno 2019 è relativa alla macrocategoria delle dipendenze patologiche, quella per l’anno 2012 all’assistenza ai soggetti tossicodipendenti). L’assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale rappresenta il 67,2% del totale, l’assistenza residenziale il 28,9% e l’assistenza semi-residenziale il restante 4,2%.

(…) I tossicodipendenti rappresentano il 25% circa del totale della popolazione detenuta, dato che risulta sostanzialmente stabile nel corso degli ultimi cinque anni. Un dato questo, occorre sottolinearlo, che riguarda i detenuti con problemi droga-correlati e non con una diagnosi di dipendenza, che risultano essere meno. Di fatto, l’Italia si attesta come il Paese con il più alto numero di detenuti per reati di droga nel 2017 tra quelli aderenti al Consiglio d’Europa. È possibile affermare che il nostro ordinamento penale e in particolar modo quello penitenziario riservano ampi ambiti di intervento alla materia della tossicodipendenza.

(…) Per quanto concerne la stima dell’impatto economico del fenomeno, si è elaborata una analisi cost of illness, con un contestuale sviluppo di un modello stocastico di simulazione, finalizzato anche a stimare l’impatto di alcune azioni di politica sanitaria e sociale. In particolare, l’analisi ha preso in considerazione i seguenti aspetti: 1. la tipologia di consumatori (attivi o occasionali) 2. la gestione del consumatore (presa in carico o meno) 3. gli esiti della presa in carico (rispondenza o meno ai trattamenti, patologie droga-correlate) 4. gli aspetti sociali (occupazione, commissione di reati, detenzione etc.). (…) Sulla base delle ipotesi fatte, il modello predisposto porta a stimare che, in Italia, il costo (2019) attribuibile alle dipendenze dalle droghe sarebbe pari a € 8,1 mld.. Considerando che il valore economico degli stupefacenti consumati è stimato in € 15,8 mld., l’impatto economico del fenomeno raggiunge i € 23,9 mld. In particolare, sarebbero attribuibili agli esiti delle dipendenze (patologie droghe-correlate, decessi e assistenza ospedaliera) € 4,4 mld. (55%); i costi della componente sociale (occupazione, illeciti amministrativi e/o reati, e detenzione), ammonterebbero a € 2,3 mld. (28%) e quelli relativi alla presa in carico da parte dei Ser.D ai restanti € 1,4 mld. (17%).

(…) Il modello è stato implementato con la finalità di consentire di valutare le ricadute di azioni di politica sanitaria, sociale e giudiziaria, sui costi sociali delle dipendenze. Con questa finalità, il board scientifico ha indicato alcune azioni ritenute di particolare efficacia. (…) Per quanto concerne le ipotesi alla base degli scenari, l’adozione di azioni finalizzate a migliorare l’aderenza alla terapia, quali il ricorso a trattamenti terapeutici long acting o l’incremento del ricorso ai trattamenti psicologici, si è assunto che si possa ottenere una crescita della quota degli attivi trattati di 10 punti percentuali, con un dimezzamento degli esami per accertamento d’abuso e delle visite di controllo; ovviamente l’onere sarebbe rappresentato da un incremento della spesa farmaceutica e per le visite psicologiche (prudenzialmente ipotizzato pari al raddoppio).

Secondo gli scenari elaborati con il modello, il saldo degli effetti citati sarebbe una riduzione del costo di circa € 70 mln. annui. Sul versante del potenziamento dei servizi e di un incremento del monitoraggio dell’efficacia dei servizi a bassa soglia, si è ipotizzato si possa produrre un incremento del 25% degli utenti attivi, che genererebbe una crescita del 10% del costo di presa in carico presso i Ser.D. In tal caso gli scenari elaborati portano a stimare un risparmio potenziale di circa € 10 mln. annui. Per quanto concerne il sistema giudiziario, a fronte di una possibile abbreviazione delle tempistiche dei processi penali, e di un più tempestivo inserimento in percorsi riabilitativi, che consentirebbero di accedere a pene alternative alla detenzione, destinati a produrre una riduzione dei costi attribuibili agli Esiti e alla dimensione Sociale, secondo gli scenari elaborati, si otterrebbe un risparmio pari a € 67 mln. per ogni punto percentuale di riduzione degli Esiti e dei reati/illeciti amministrativi.”

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