PRIMA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA DELL'ISS SUL GIOCO D'AZZARDO

data di pubblicazione:

19 Ottobre 2018

Sono disponibili i dati della prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Fra i dati più significativi riportati, un adulto su tre ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno e la platea di giocatori definiti come problematici è stimata in 1.500.000.“Questa indagine – dichiara Walter Ricciardi, Presidente dell’Iss -, affidataci dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dello Stato è il più grande studio mai stato realizzato in Italia e ci offre la possibilità di fotografare un fenomeno, prevalente al Sud e nelle Isole, il cui monitoraggio può essere una guida per valutare l’efficacia delle azioni di prevenzione e gli interventi di assistenza”. Molto significative le oservazioni della direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, Roberta Pacifici: “L’attenzione al profilo problematico del giocatore – prosegue Pacifici a QS – deve esserci sia nel caso della popolazione adulta, ma in misura persino maggiore nel minorenne, al quale ricordo è proibito di giocare ma che gioca in realtà più dell’adulto, occorrono investimenti in prevenzione e in formazione. I dati presentati oggi si riferiscono a proliferazione di rischio e problematicità. Il disturbo da gioco d’azzardo (non chiamatelo ludopatia) è una diagnosi clinica e viene fatta da specialisti e curata presso oltre 400 centri sul territorio nazionale che noi abbiamo censito”.

Pacifici afferma anche che sono 700mila i minorenni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella nell’ultimo anno, bisogna pertanto “tenere alta l’attenzione a questo proposito, 70mila di questi minorenni che non dovrebbero giocare per legge è già un giocatore problematico”, prosegue Pacifici. “Dall’indagine – dichiara ancora Pacifici – è emerso  18 milioni di italiani adulti hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, di questi più di 13 milioni giocano in modo ‘sociale’, due milioni presentano un profilo a basso rischio e un milione e 400mile persone presentano un rischio moderato. Un milione e mezzo sono giocatori problematici, sono cioè coloro che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare la spesa, alterando inoltre i comportamenti sociali e familiari”.

Tra le novità di questi studi il focus sui minori tra i 14 e i 17 anni e il focus sugli over 65enni. Lo studio nella popolazione adulta ha coinvolto complessivamente un campione rappresentativo della popolazione residente in Italia di 12.007 adulti. Il campione è composto dal 47,6% di maschi e dal 52,4% di femmine.

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