SOCIETA' AMERICANA DI ONCOLOGIA CLINICA: I RISCHI DELL'ALCOL

data di pubblicazione:

27 Novembre 2017

alcolistaNei giorni scorsi l’Asco (American Society of Clinical Oncology) ha pubblicato una nota che conferma il ruolo del consumo, anche moderato, di alcol come fattore di rischio per una serie di tumori, da quelli del distretto testa-collo, all’esofago, al colon, al fegato e nella donna anche il tumore della mammella. In generale, il rischio tumorale aumenta con la durata e con la quantità del consumo. Per le donne si conferma il nesso fra consumo di alcol e il rischio di tumore alla mammella, che scatta anche con consumo moderato, pari alla soglia di un drink al giorno. Secondo le stime dell’ASCO, almeno il 5-6% dei nuovi casi di tumore e, a livello mondiale, il 20% di tutti i decessi da tumore possono essere imputati all’alcol. “L’eccessivo consumo di bevande alcoliche non solo aumenta il rischio di tumore come visto, ma ne ritarda anche la diagnosi e impatta in maniera negativa sull’esito del trattamento. Già da tempo, varie società scientifiche americane hanno redatto degli statement nei quali si invitano i maschi a non superare due drink (1 drink corrisponde a 14 grammi di alcol) al giorno e le donne 1 drink al giorno; ma ancora meglio sarebbe non cominciare proprio a bere. L’alcol, una volta ingerito subisce una trasformazione enzimatica (mediata dall’alcol deidrogenasi) che lo trasforma in acetaldeide, un noto cancerogeno; i forti bevitori rischiano soprattutto di sviluppare tumori del distretto testa-collo e dell’esofago. Ma non è solo questione di quantità. “Un’eccezione rimarchevole – prosegue la LoConte – è il tumore della mammella; il rischio di questo tumore aumenta anche con un solo drink al giorno”.

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