GIOCHIAMO LA NOSTRA PARTITA: BOCCIATA LA PROPOSTA DI LEGGE PER CONTRASTARE IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE ERA SOSTENUTA DA OLTRE 40 SOGGETTI DEL PUBBLICO E DEL PRIVATO SOCIALE

“Giochiamo la nostra partita”, è una campagna lanciata a seguito dell’abrogazione della legge 9/2016 e della sua sostituzione con la legge 19/2021. Legge che secondo gli organizzatori è nata "(...)  per aumentare l’offerta da gioco nei nostri territori, senza strumenti capaci di tutelare le fasce più deboli della popolazione, nonostante le gravi ripercussioni che questa scelta avrebbe potuto generare

data di pubblicazione:

23 Ottobre 2023

Non è passata, al Consiglio Regionale del Piemonte , la legge di iniziativa popolare “Giochiamo la nostra partita“, presentata dal Gruppo Abele sul tema del gioco d’azzardo patologico. La bocciatura c’è stata nonostante il sostegno di oltre 40 soggetti del pubblico e del privato sociale e le firme di 12.000 cittadini, che con questa iniziativa volevano contrastare i problemi derivanti dal gioco d’azzardo patologico.
“Giochiamo la nostra partita”, è una campagna lanciata a seguito dell’abrogazione della legge 9/2016 e della sua sostituzione con la legge 19/2021. Legge che secondo gli organizzatori è nata “(…)  per aumentare l’offerta da gioco nei nostri territori, senza strumenti capaci di tutelare le fasce più deboli della popolazione, nonostante le gravi ripercussioni che questa scelta avrebbe potuto generare”.
Gli ultimi dati a disposizione sulla spesa in gioco d’azzardo di Stato del 2022 confermano queste affermazioni: “(…) nel periodo 2020 – 2022 la crescita delle giocate nella nostra regione è aumentato più che in altri territori. Nel 2020, primo anno della pandemia, si è registrata una spesa di 2,42 miliardi di euro per giungere nel 2022 fino a 4,13 miliardi. Un incremento del 70,7%, la percentuale più alta tra tutte le regioni”.
Di fronte a questa situazione, che non fa altro che aggravare il disagio sociale ed economico in certe fasce di popolazione più fragili, gli organizzatori si chiedono perché la Giunta regionale, dopo 12 mesi di attesa, abbia bocciato questa proposta in soli 9 minuti di discussione.

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