Anoressia e isteria. Una prospettiva clinico-culturale

Il volume si pone come confine tra gli studi clinici, gli studi culturali e gli studi di genere, una ricerca del rapporto fra corpo e alimentazione di carattere antropologico.

Molto è stato scritto sull’anoressia come sindrome culturale ma poche sono le riflessioni che ne sono state tratte, come se queste avessero solo un valore sociologico, riguardando quindi in parte quello clinico.

L’autore del volume realizza un lavoro clinico e culturale frutto di una ricerca svolta nell’ambito del Forum sulle matrici culturali della diagnosi dell’Università di Bergamo e nell’ambito dell’attività clinica svolta presso il Centro Isadora Dunkan – percorrendo un cammino a ritroso, estraendo cioè il virtuale dall’attuale.
Esiste una libido alimentare che possa essere considerata il fulcro della costellazione anoressica? I legami tra i sintomi psicosomatici e l’abuso sessuale sono scontati come spesso si è indotti a credere? E come parlano le anoressiche della loro condizione quando lo sguardo dello psicologo è assente, per esempio quando dialogano in rete sulla propria sofferenza riguardo al rapporto con il cibo e con il corpo?

A queste domande insolite quanto importanti risponde l’autore, sia attraverso l’analisi di alcuni casi clinici seguiti in ambito di psicoterapia individuale e familiare, sia sulla base di una ricerca, condotta con metodi etnografici, nel mondo virtuale delle chat line.
Il volume di Pietro Barbetta, sulla base di una ricerca etnografica e di esperienze terapeutiche individuali e familiari, ripensa l’anoressia integrando la prospettiva clinica con quella culturale e antropologica.

(a cura di Alba Russo)