IL CONSUMO DI EROINA A PRATO: IL BILANCIO PARZIALE DI UN INTERVENTO DI RIDUZIONE DEL DANNO

data di pubblicazione:

6 Ottobre 2015

imagesChe il consumo di eroina non sia un fenomeno da relegare al passato, ce lo conferma negli ultimi anni la situazione di Prato. Presso il centro storico della città toscana il grande afflusso di consumatori, giovani e meno giovani, e le modalità di consumo delle sostanze, stanno determinando il ritorno a scenari, altamente visibili anche dalla cittadinanza, che si credevano quasi del tutto residuali. In questo non facile contesto, il comune di Prato ha finanziato lo scorso anno un intervento di riduzione del danno. Il giornale online Pratosfera, in un’intervista a Stefano Bertoletti, responsabile per CAT coop soc dell’unità di strada di riduzione del danno “Outsiders”, delinea i punti critici e i progressi registrati sin qui dall’intervento dagli operatori di strada. Se da una parte Bertoletti giudica positiva la ricaduta dell’intervento in termini di prevenzione e di riduzione dei rischi per i consumatori sul profilo socio-sanitario, dall’altra ritiene a rischio la situazione dei consumatori più giovani.

“Si può dire che il fenomeno stia diminuendo oppure no? “No, per quanto possiamo vedere l’afflusso sembra in aumento. E sono in aumento i ragazzini. L’altro giorno, mentre ero al Ponzaglio, mi è sembrato di essere tornato a certi festival musicali dove facevo prevenzione tanto erano giovani le persone che avevo davanti. Siamo di fronte ad una nuova generazione di assuntori che soprattutto fuma le sostanze e che attraverso il fumo viene in contatto anche con l’eroina, anche se poi non tutti passano alla siringa in modo automatico”.

E dall’altro lato invece, lato spacciatori intendo, cosa sta succedendo? “L’unica cosa che posso dire è che sembra che questa città abbia a che fare con un nuovo tipo di spacciatori, proprio una nuova generazione dalle caratteristiche ben  precise, che ha saputo ritagliarsi un ruolo di un certo peso in una piazza dove le sostanze sono di buona qualità”.

Senta, secondo lei c’è una speranza che le cose possano migliorare? E se sì, in che tempi? “Non si può parlare di tempistiche certe. Il nostro lavoro è appena cominciato e la nostra speranza è veder riconfermato il progetto “Outsiders” il prossimo anno per non vanificare quanto di buono fatto fin qui”.

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