L'AUTODIAGNOSI PER L'HIV NON BASTA

data di pubblicazione:

3 Settembre 2012

Molto scalpore e speranze sta suscitando nel mondo l’annuncio che la Food and Drug Administration ha rilasciato l’autorizzazione per la commercializzazione, a partire da ottobre 2012, su tutto il territorio degli Stati Uniti, del primo kit per effettuare autodiagnosi di infezione da Hiv. Si tratta di un dispositivo monouso che, basandosi sull’esame di un campione di saliva, permette di evidenziare o meno la presenza degli anticorpi salivari contro il virus in 40 minuti.
L’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli), è intervenuta sulla notizia della commercializzazione in Usa del kit individuare l’infezione dell’Hiv.
Il presidente dell’Associazione, Clerici, ha commentato: “il test non risolve i problemi diagnostici complessi che l’infezione da hiv pone nelle sue diverse fasi; indagini indispensabili per una corretta gestione dei pazienti che solo un laboratorio di microbiologia clinica può offrire”.
L’aspetto più rilevante sollevato dai media di tutto il mondo è che questo test probabilmente porterà più precocemente alla diagnosi molti di coloro che non vogliono recarsi dal medico per affrontare apertamente il problema.
Il test in questione ricerca nella saliva gli anticorpi contro il virus e ha una sensibilità del 92% e una specificità del 99%. Non bisogna però pensare che questo test risolva i complessi problemi diagnostici che l’infezione da Hiv pone nelle sue diverse fasi.
La ricerca diretta del virus, la sua quantizzazione, la determinazione della presenza di resistenze ai farmaci attualmente in uso: “tutte queste sono indagini indispensabili per una corretta gestione dei pazienti che solo un laboratorio di microbiologia può offrire”, commenta Clerici.

PANORAMA DELLA SANITÀ
n. 28, 16 luglio 2012
L’AUTODIAGNOSI PER L’HIV NON BASTA
Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli)
pag. 9

La rivista è disponibile c/o il Cesda

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