"ALCOL, MENO E' MEGLIO" Programma di intervento per la riduzione del consumo di alcol

data di pubblicazione:

2 Novembre 2011

Alcol, meno è meglio” è un programma di intervento finalizzato alla riduzione dei consumi pro-capite nella popolazione generale. Esso adotta approccio sistemico di comunità, basato sul coinvolgimento attivo dei leaders della comunità e delle organizzazioni istituzionali e di volontariato.

“Alcol, meno è meglio” è un intervento sperimentale controllato. Tra il 1999 e il 2006, sono stati portati a termine 10 progetti di micro-comunità che hanno coinvolto 123.235 abitanti con lo scopo di informare e sensibilizzare la comunità sugli effetti dannosi e rischiosi dell’alcol sulla vita sociale e sulla salute. Otto comunità sono state scelte come gruppi di controllo. La misurazione dei cambiamenti è stata valutata tramite la autodichiarazione dei consumi individuali prima e dopo l’intervento tramite un campione randomizzato di popolazione “intervento” (3382 persone) e di popolazione “controllo”(2644), tramite telefono e indagini postali.

Il principale obiettivo è stato quello di ottenere cambiamenti degli atteggiamenti nei confronti del “bere” nella popolazione studiata. Ogni comunità non doveva essere superiore a 30.000 abitanti. Il progetto è stato successivamente proposto ad un gruppo locale composto da sindaci, rappresentanti locali dei servizi sanitari e delle associazioni di volontariato. Il programma di intervento più dettagliato è stato poi definito in un gruppo di coordinamento, costituito dai membri “chiave” della popolazione, con lo scopo di coinvolgere e rendere responsabile la stessa comunità nella pianificazione dell’intervento. Il gruppo di coordinamento inoltre aveva il compito di realizzare gli interventi dal punto di vista pratico. Le azioni di intervento sono state realizzate in 2 fasi consecutive.
Nei primi sei mesi sono state censite e contattate le organizzazioni di volontariato e pubbliche allo scopo di coinvolgerle nella realizzazione del progetto. Al termine è stata organizzata una task force, lo staff è stato formato e reso operativo e sono state pianificate le attività nel territorio.
La seconda fase della durata di 2 anni ha previsto due diversi tipi di azione.
La prima aveva lo scopo di raggiungere e informare la popolazione residente sugli scopi del progetto. In particolare sono state inviati pieghevoli della “Carta Europea sull’Alcol” alle famiglie residenti, sono stati organizzate feste analcoliche, altri eventi pubblici che promuovono stili di vita sani e sono state pubblicati articoli sui giornali locali.
In alcune aree una unità mobile ha presenziato agli eventi pubblici con lo scopo di distribuire materiali informativi.
Il secondo tipo di azioni, caratterizzate da un lavoro più intenso su target specifici, ha avuto lo scopo di sensibilizzare ed educare la popolazione in tema di problemi alcolcorrelati. Per i bambini e gli adolescenti sono stati realizzati incontri nelle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, negli oratori e nelle associazioni sportive. Sono stati organizzati incontri anche con genitori, insegnanti, istruttori delle scuole guida, medici, rappresentanti delle forze dell’ordine, membri delle associazioni di volontariato e cittadini. Sono stati anche realizzati eventi analcolici e incontri nei centri anziani.
In 9 delle 10 comunità di intervento, la percentuale delle persone che hanno diminuito il loro consumo di alcol era maggiore della percentuale delle persone che avevano incrementato il loro consumo, mentre in 6 delle 8 comunità di controllo la percentuale di persone che hanno aumentato i consumi era maggiore di quelle che avevano diminuito i consumi. In sei delle otto comunità con un gruppo di controllo appaiato il rapporto tra la percentuale di chi ha aumentato e di chi ha diminuito ha mostrato una differenza significativa tra il campione dell’intervento e quello del controllo.
Questo studio è la più ampia sperimentazione controllata di un intervento di comunità condotto fino a oggi nel Sud Europa finalizzata alla riduzione dei consumi pro-capite nella popolazione generale. Essa ricopre diversi contesti geografici e socioculturali. Il grado di risposta alla valutazione è stato alto sia nei campioni di intervento che di controllo. Tutte le comunità selezionate hanno deciso di aderire al progetto, migliorando così la validità esterna dei risultati. Infine il progetto ha stimolato l’integrazione e il coordinamento tra i vari gruppi italiani di ricerca nel campo della promozione della salute e della prevenzione dei problemi alcolcorrelati. In conclusione il progetto “alcol, meno è meglio” suggerisce che un approccio sistemico di comunità può essere efficace nel ridurre, almeno nel breve periodo, il consumo pro-capite nella popolazione generale.

Rivista disponibile c/o Ce.S.D.A.

A cura di Alba Russo

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