TEST RAPIDI PER HIV-COVID NELLE CARCERI

data di pubblicazione:

25 Marzo 2021

Il Quotidiano della Sanità informa che la Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (SIMSPe), sostenuta da ViiV Healthcare, ha in programma una serie di iniziative per la tutela della salute nelle carceri italiane. In primo luogo, SIMSPe prevede l’esecuzione di test rapidi congiunti come screening HIV-COVID 19, ovviamente seguiti da test di conferma molecolari/genetici, laddove emerga una condizione di positività.

Sono inoltre pianificati degli incontri, anche online, di educazione sanitaria sulla patologia da coronavirus e sulla malattia da HIV sia con la popolazione detenuta che con il personale sanitario e l’amministrazione penitenziaria. Secondo Luciano Lucania, Presidente  di SIMSPe, “Le misure di contenimento applicate hanno permesso di superare la Fase 1 della pandemia. Ma durante il lockdown sono state sospese le consulenze specialistiche, anche infettivologiche e le attività di screening sulle malattie a trasmissione ematica (HIV, HCV, HBV) che, come è noto, sono presenti nella popolazione detenuta in percentuali maggiori rispetto alla popolazione generale. E la seconda ondata sta proponendo problematiche nuove, diverse ma estremamente impattanti”. C’è bisogno insomma di sviluppare strategie specifiche per la popolazione carceraria, sia per i detenuti che per gli operatori. “Come SIMSPe abbiamo chiesto di attivare le vaccinazioni per Covid-19 e puntiamo sul progetto E.D.I.SON. (frEe coviD hIv priSON), sostenuto da ViiV Healthcare, come pilota per ampliare poi il modello formativo sul territorio nazionale – sottolinea Lucania”.

L’iniziativa prevede una prima fase di sperimentazione che coinvolgerà alcuni istituti penitenziari di Lazio, Abruzzo e Molise.

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